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I furbetti dei Bonus pronti ad essere stanati: in arrivo multe a cinque cifre – ContoCorrenteOnline.it

I furbetti dei Bonus riguardanti i lavori di ristrutturazione e il Superbonus 110% riceveranno pesanti multe fino a 15 mila euro. L’allarme frode è scattato, ora si pagano le conseguenze.

Fisco controlli bonus
Adobe Stock

In un periodo di crisi economica, il Governo sta tentando di risollevare l’economia erogando dei Bonus che aiutano i cittadini ad affrontare ingenti spese. Ogni misura presenta, però, condizioni e requisiti da rispettare per potervi accedere. Chi viola le regole e usufruisce di agevolazioni senza averne diritto o in misura maggiore del previsto verrà punito con multe salate. E’ ciò che sta succedendo con riferimento al Superbonus 110% e ai lavori di ristrutturazioni avviati o finiti grazie all’aiuto dello Stato.

I furbetti dei Bonus, al via i controlli

Al fine di aprire la strada alla transizione ecologica, il Governo ha ideato il Superbonus 110%. Oltre al rilancio dell’economia nel settore delle ristrutturazioni, l’iniziativa tanto apprezzata dai cittadini ha dato il via a tentativi di raggiri messi in atto da quelli che potremmo chiamare i “furbetti dei bonus”. Nello specifico, parliamo dei soggetti che hanno volutamente dichiarato un importo maggiore rispetto alla reale spesa sostenuta al fine di intascare benefici fiscali non spettanti. L’idea era di guadagnare un bel po’ di soldi ma ora che i controlli sono iniziati le conseguenze non tarderanno ad arrivare.

La procedura che stanerà i colpevoli di reato

Lo Sportello Unico per l’Edilizia effettuerà le prime verifiche relative alla mancata presentazione della CILA, la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata. Inoltre, controllerà gli interventi non a norma e l’eventuale assenza dell’attestato volto a confermare la costruzione dell’immobile per il quale si è proceduto con la ristrutturazione. Allo stesso modo, si verificherà la presenza o l’assenza del provvedimento che ha confermato la legittimazione dell’operazione e l’attestazione dell’ultimazione della costruzione prima del 1° settembre 1967 (requisito di accesso alla misura). Infine, il SUE verificherà le attestazioni del richiedente in relazione al Sismabonus e all’Ecobonus.

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Le verifiche dell’ENEA, del Fisco e le multe in arrivo

Oltre alla SUE, i controlli verranno svolti dall’ENEA. Nello specifico, un tecnico valuterà la documentazione relative alle polizze assicurative, alle attestazioni e agli importi spesi per gli interventi indicati. Il Fisco, poi, compirà ulteriori verifiche sui requisiti di accesso alla detrazione fiscale. Qualora durante l’iter venissero rilevate irregolarità, l’Agenzia delle Entrate procederebbe con la richiesta di restituzione dell’importo dato in detrazione più l’aggiunta di sanzioni e interessi.

Il reato potrebbe arrivare a costare fino a 15 mila euro partendo da una multa minima di 2 mila euro. L’importo si riferisce ad una singola attestazione errata. Qualora gli errori risultassero molteplici, la somma da pagare sarebbe veramente considerevole.

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