Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieEco BonusIl settore dell’edilizia dopo il Decreto Rilancio – Lavori Pubblici

Il settore dell’edilizia dopo il Decreto Rilancio – Lavori Pubblici

Il settore dell'edilizia dopo il Decreto Rilancio - Lavori Pubblici

Fino a pochi mesi fa era possibile tracciare una sola linea
rossa sul calendario dividendo il periodo precedente da quello
successivo a maggio 2020. Un mese importante per il settore delle
costruzioni, dopo il quale tutto è cambiato.

Superbonus 110% e cessione del credito

Con la nascita del superbonus 110% e del meccanismo delle
opzioni alternative alla detrazione fiscale, sono cambiate le
prospettive di contribuenti, professionisti e imprese, e il settore
dell’edilizia privata ha cominciato ad avviarsi verso gli stessi
binari di quello pubblico.

Con le necessarie (e ovvie) distinzioni rispetto al pubblico,
grazie al superbonus 110% e alla moneta fiscale nata a seguito
della prima versione dell’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020
(Decreto Rilancio), gli interventi di efficienza energetica e
riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio privato sono
stati aperti a tutti. A tutti (o quasi) i proprietari di immobili,
unifamiliari o in condominio, è stata data la possibilità di
realizzare interventi che senza il Decreto Rilancio non avrebbero
potuto neanche pensare.

Le frodi fiscali

Il binomio “detrazione del 110% + cessione del credito” è stato
il vero artefice di un rilancio senza precedenti che ha coinvolto
anche gli altri principali bonus edilizi (non senza qualche errore
di valutazione e peccato originale).

Quello che ha creato più di un problema è stato il primo
meccanismo di cessione del credito che utilizzato nei bonus edilizi
senza controllo (tra i quali il bonus facciate e l’ecobonus) ha
generato le ormai note frodi fiscali di cui ho recentemente
parlato
.

Soluzione senza continuità

Ma, con l’intento di risolvere il problema frodi fiscali (sul
quale in realtà si era già trovata una soluzione con il Decreto
antifrode n. 157/2021), nel 2022 il Governo è intervenuto sul

meccanismo di cessione del credito
con 4 modifiche realizzate
mediante 5 provvedimenti normativi che hanno avuto come unico vero
risultato quello di bloccare l’acquisto dei crediti da parte dei
principali istituti bancari, Poste e CDP.

È così che a gennaio 2022 è possibile tracciare sul calendario
una seconda linea rossa che però non separa le frodi fiscali dagli
interventi leciti ma solo professionisti e imprese che hanno avuto
modo di cedere il credito indiretto maturato a seguito di sconto in
fattura da chi, invece, è rimasto impantanato in una situazione che
rischia seriamente di far fallire chi non ha le spalle coperte.

Non è un mistero, e
molte associazioni di categoria hanno lanciato un vero e proprio
allarme
, che neanche l’ultimo provvedimento in ordine temporale
(il D.L. n. 50/2022, cosiddetto Decreto Aiuti) sia riuscito a
produrre gli effetti desiderati. I clienti professionali privati a
cui le banche possono cedere il credito non si sono ancora fatti
avanti ed è chiaro che la motivazione è lo strumento normativo
scelto dal legislatore che necessita della conversione in legge che
non arriverà prima di metà luglio.

È lecito aspettarsi che se il mercato della cessione del credito
riuscirà a riaprirsi, questo non accadrà prima di fine luglio 2022
ovvero 7 mesi dopo che in molti attendono novità rilevanti in grado
di dare ossigeno ad un comparto dove l’aria comincia ad essere
troppo rarefatta per consentire la vita (professionale).

Conclusioni

Se è vero che il 110% ha prodotto rilevanti distorsioni,
soprattutto nella percezione stessa degli interventi che a volte
non vengono realizzati perché utili ma solo perché gratis, è
altrettanto chiaro che questa detrazione ha prodotto l’elettroshock
desiderato in un momento di particolare crisi.

Puntare il dito contro il superbonus è sbagliato e ingiusto. Ciò
che servirebbe è solo una presa di coscienza su quanto di buono
realizzato e i possibili interventi che conducano verso una
stabilità del settore che solo un quadro normativo unico e solido
possono offrire. Il superbonus 110% è stata una misura eccezionale,
adesso serve un eccezionale lavoro del legislatore che ha maturato
conoscenze ed esperienze notevoli, a tutti i livelli, per la
redazione di un testo unico delle detrazioni fiscali in
edilizia.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment