Maggioranza e governo siglano l’intesa sul Superbonus. Dopo giorni di trattative, a una settimana da Natale, c’è l’accordo politico per cancellare il tetto Isee alle villette e anche per permettere agli operai edili e ai ceramisti di andare in pensione prima. I conti però sono ancora da chiudere e solo domani saranno formalizzati gli emendamenti: se non ci saranno sorprese, che i più prudenti nei partiti ancora temono, la commissione Bilancio del Senato potrà iniziare a votare le modifiche durante quella che si preannuncia una lunga maratona. Il testo approderà in Aula probabilmente giovedì dove sarà blindato da un voto di fiducia e poi incasserà il via libera del Parlamento poco prima di Capodanno, a un soffio dall’esercizio provvisorio
Le riunioni tra la maggioranza e il Governo sono andate avanti tutto il fine settimana nella sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tanto che anche la sessione di domenica sera della Commissione Bilancio del Senato è saltata, proprio per dare tempo ai tre relatori Daniele Pesco (M5s), Erica Rivolta (Lega) e Vasco Errani (Leu) di preparare il terreno per la definizione degli emendamenti. Anche i gruppi politici della maggioranza sono stati ascoltati al Mef dalla viceministra Laura Castelli (M5S) e dalla sottosegretaria Alessandra Sartore (Pd), per concordare le riformulazioni delle modifiche richieste.
Al termine della trattativa, che va avanti da diversi giorni, si sarebbe ormai messo un punto alla questione più spinosa, e più costosa, cioè il Superbonus. L’accordo tra forze politiche sull’abolizione del tetto Isee a 25mila euro per le villette c’era da settimane, ma ora c’è anche il via libera dal Governo, seppur soggetto alle ultime verifiche della Ragioneria sui conti. Il problema principale, che ha tenuto l’accordo in stallo per giorni, è soprattutto sui costi della misura per il 2024: si tratta di 350 milioni di euro che saranno coperti – si apprende – utilizzando i fondi a disposizione del Parlamento per le modifiche alla legge di bilancio.
Le verifiche finali sulle coperture si faranno nella notte, e solo dopo che l’emendamento verrà formalizzato si avrà la certezza che riesce a contenere tutte le richieste avanzate. Oltre all’abolizione del tetto Isee i partiti chiedevano infatti anche il rinnovo dell’incentivo per il fotovoltaico e per le barriere architettoniche, e l’allineamento dei lavori trainati con quelli trainanti, che sarebbero tutti scontati al 110%.
Tra le altre richieste accolte dal Governo, e che quindi hanno già la certezza delle coperture, c’è la modifica dei requisiti pensionistici per gli operai edili e i ceramisti, che potranno lasciare il lavoro prima. Per chi deciderà di utilizzare l’Ape social, la soglia dei contributi scenderà da 36 a 32 anni e insieme ai 63 anni di età consentirà di lasciare il lavoro in modo anticipato. «Così come avevo auspicato e come proposto dalla Commissione lavori gravosi del Ministero del lavoro, si è raggiunta l’intesa per l’anticipo pensionistico dei lavoratori edili e ceramisti. Giusto riconoscere a chi lavora nei cantieri un trattamento pensionistico differenziato. Un segnale importante per un settore nel quale ogni giorno bisogna lavorare per affermare, proteggere e difendere la sicurezza, la qualità e la dignità del lavoro», ha commentato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
Infine, verrà rifinanziato il ‘bonus’ per gli psicologi che, in particolare nelle scuole, aiutano i ragazzi a fronteggiare i disagi che si sono moltiplicati a causa del Covid. La misura riguarda non solo gli istituti scolastici ma anche i servizi territoriali. Le risorse oscillano tra i 10 e i 20 milioni. L’accordo c’è anche sulla proroga dell’esenzione della tassa di occupazione del suolo pubblico o tassa sui tavolini (l’estensione di tre mesi vale 82,5 milioni di euro), così come sul raddoppio della soglia del bonus mobili che passa da cinquemila a diecimila euro.
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