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La sostenibilità traina l’arredo – MFFashion.com – MF Fashion

La sostenibilità traina l’arredo
Una lampada Captain Flint di Flos (ph Federico Torra )

Sostenibilità come mission ormai necessaria ma anche come pilastro sul quale poggia la crescita di un settore e delle sue aziende. Dall’ultimo rapporto di fondazione Symbola «L’Italia in 10 selfie….», il paese emerge come primo in Europa per numero di imprese di design (dato che annovera tutte le realtà che fanno progettazione) con il 15,5% del totale. E nel legno-arredo è capolista nel continente rispetto all’economia circolare con il 93% dei pannelli truciolari di legno riciclato.

Non solo, l’Italia si piazza terza nel mondo per saldo della bilancia commerciale nell’arredo. Sempre Fondazione Symbola ha pubblicato nel 2020 il rapporto «Design economy» in cui emerge che su un campione di 3mila imprese manifatturiere di tutti i settori, quelle green e design oriented mostrano differenziali di performance significativi rispetto alle altre, con un 25,1% di ricavi in più. Questo approccio diventa non solo essenziale per l’ambiente ma anche un’opportunità di business. È dunque necessario intervenire sui processi, sulle risorse e sulla filosofia aziendale.


Un’immagine di Giorgetti

«Da un sondaggio in corso all’interno di Fla-FederlegnoArredo stiamo ricavando alcuni macrodati sullo stato dell’arte», ha spiegato il presidente Claudio Feltrin, «Il 50% degli intervistati punta a efficientare i processi, il che si traduce in riduzione del consumo di energia per realizzare prodotti e abbattere sostanze pericolose. Il 40% sente il peso delle certificazioni, che con Assarredo avevamo stimato costare circa 400-500 mila euro all’anno. Ma in termini di ricavi, chi è già attivo in tema di sostenibiltà performa meglio, con un +3%».

Il tessuto italiano si compone però per buona parte di piccole e medie imprese e dunque la Federazione si pone come punto di riferimento aiutandole a valle nel loro processo. «Il tema sta diventando sempre di più un driver strategico perché le performance complessive, e quindi anche economiche, ne beneficiano», ha commentato Riccardo Giovannini, Italy sustainability leader di EY. «L’approccio green sempre di più condiziona positivamente la profittabilità e la competitività nel breve e soprattutto nel medio-lungo periodo».


Un hub di Rimadesio

Ed è per questo che sono in crescita anche gli investimenti messi in campo in questa direzione, frenati neppure dalla pandemia. Non a caso un’azienda come Rimadesio continua dal 2006 a investire risorse economiche, giunte nel 2021 a quota 10 milioni di euro. «Oggi questa scelta ricade positivamente sui conti dell’azienda sia perché produciamo internamente l’80% dell’energia necessaria al funzionamento della fabbrica, sia perché siamo riusciti a trasformare alcuni costi in ricavi», ha spiegato a MFF Davide Malberti, ceo di Rimadesio. Che ha esteso anche per il 2021 il bonus mobilità green, che può arrivare fino a 600 euro all’anno ed è destinato a chi si reca in fabbrica con un’auto elettrica, un’e-bike, una bici o a piedi. Questo perché ormai risulta chiaro che una consapevolezza green non può fermarsi al prodotto, ma deve coinvolgere ogni aspetto aziendale, anche le persone.


Una luce Flos (ph Tommaso Sartori)

«La sustainability è da sempre portante per il nostro gruppo», ha spiegato a MFF Roberta Silva, ceo di Flos, brand di illuminazione in seno a Design holding, «abbiamo stabilito parametri annuali da raggiungere e una transizione verso le energie rinnovabili al 100%, ma il fulcro della filosofia green in Flos riguarda proprio l’economia circolare, che promuove il cambiamento da un’economia del rifiuto a una del riciclo. Il punto di partenza è il prodotto, ma poi l’approccio deve coinvolgere tutta l’azienda. Noi usiamo già vernici a base di acqua, per i bagni galvanici utilizziamo cromo trivalente rispetto all’esavalente, la metalizzazione viene fatta con alluminio in alto vuoto, quindi senza nikel. Lo smaltimento delle batterie è già pensato all’inizio del processo. C’è poi un altro aspetto fondamentale: a fine vita il prodotto deve essere disassemblabile. Quindi suddivisibile per essere riciclato», ha precisato Silva.


I solar panels di Rimadesio

In più, in tema di luce, è in corso di definizione il regolamento comunitario legato all’ecodesign con criteri che entreranno in vigore a partire dal 1 settembre 2021. «I prodotti di lighting devono rispettare requisiti di efficienza energetica ma anche di impatto sull’essere umano. La luce influisce sull’umore e sul benessere non solo delle persone ma anche della natura, della flora e della fauna. Bisogna dunque intervenire nella fase di engineering, sui materiali, sul fine vita e sulla possibilità di sostituire i diversi elementi interni per un nuovo ragionamento sulla longevità dei progetti».

La sostenibilità diventa quindi cultura d’impresa. E questo si traduce nella condivisione dei risultati di strategie, ma anche nell’integrazione degli aspetti economici con quelli ambientali. Con il suo primo Bilancio di sostenibilità Giorgetti punta a un approccio a tutto tondo. «Dobbiamo preservare le risorse dell’azienda: uomini, tecniche produttive, conoscenze sui materiali, che rappresentano un patrimonio per l’ecosistema locale e il made in Italy», ha detto Giovanni del Vecchio, ceo di Giorgetti. E in un circolo che diventa sempre più virtuoso un passo ulteriore è rappresentato dalla certificazione B Corp, ottenuta nel 2020 dall’azienda di ceramica Florim. Un traguardo raggiunto attraverso l’adozione di un un nuovo Statuto che introduce l’impegno a produrre, oltre al profitto per gli azionisti, un impatto positivo sull’ambiente, sul territorio e nel sociale. (riproduzione riservata)



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