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Legge di Bilancio, dal Fisco alle pensioni: i punti principali del testo – La Repubblica

MILANO – Un massiccio taglio delle tasse con benefici che sfiorano i mille euro all’anno, una proroga estesa per il Superbonus per tutte le tipologie di edifici e senza limiti di Isee, un corposo intervento per mitigare il rincaro delle bollette  e una nuova boccata di ossigeno per il pagamento delle cartelle che arriveranno dal 2022. La Legge di Bilancio si avvicina verso il primo via libera al Senato, atteso primo di Natale, con un’intesa su tutti i capitoli oggetto di scontro tra le forze di Maggioranza nelle ultime settimane. I tempi sono strettissimi e il provvedimento è in forte ritardo rispetto alla tradizionale tabella di marcia. Al momento non è ancora stato esaminato nessuno degli emendamenti e la seduta prevista per questa mattina è stata sconvocata: tre le ultime modifiche arrivate lo stop per altri tre mesi per il Cup, la tassi di occupazione del suolo pubblico, che vale 82,5 milioni di euro. Un ritardo, quello accumulato, che potrebbe servire a recepire nelle modifiche al testo proprio gli ultimi accordi sui dossier più controversi. In attesa delle ultime limature, questi  i capitoli più importanti della legge di Bilancio

Taglio delle tasse, benefici anche per i redditi medio alti

Per la prima volta da molti anni a questa parte il governo è intervenuto con un riordino delle aliquote fiscali, che scendono da cinque a quattro con un taglio dal 27% al 25% e dal 38% al 35% per quelle centrali con un parziale ridisegno degli scaglioni. L’ultimo, con aliquota al 43%, scatterà dai 50 mila euro di reddito. La riforma porterà benefici a tutte le fasce di reddito, ma soprattutto a quelle fino ad ora escluse dai precedenti interventi sul fisco, dal bonus 80 euro in su, e in particolare la fascia di contribuenti appena sopra i 40 mila euro annui di reddito.

Superbonus, proroga per tutti

Nonostante l’iniziale resistenza del governo, il Superbonus verrà rinnovato per tutto il 2022 per qualsiasi tipo di edificio, villette include, indipendentemente dal reddito Isee del richiedente. Fermo restando però che almeno il 30% dei lavoratori venga completato entro giugno. Confermati già nel primo testo della Manovra anche tutti i principali bonus edilizi esistenti. Il bonus mobili, portato da 16 mila a 5 mila euro di spese massime detraibili, è stato riportato in extremis a quota 10 mila euro.

Bollette, lo scudo anti rincari

Per contenere l’aumento delle utenze il governo ha messo sul piatto 3,8 miliardi destinati prevalentemente a ridurre o cancellare gli oneri di sistema e per abbassare l’Iva per il gas. Misure a cui si accompagna anche l’intervento che dovrebbe consentire una rateizzazione per le famiglie più bisognose, il cui finanziamento però è estraneo ai fondi della Manovra.

Pensioni, arriva quota 102

Quasi intatto il pacchetto pensioni rispetto al testo uscito a fine ottobre dal consiglio dei ministri, con la sola novità dell’abbassamento dei requisiti contributivi per edili e ceramisti per accedere all’Ape sociale. La novità principale riguarda quota 102, cioè la possibilità di lascia in anticipo il lavoro rispetto al requisito anagrafico standard a patto di avere almeno 64 anni e 38 di contributi. Cambio last minute anche per Opzione donna, che viene confermata con i requisiti attuali

Più forte le rete degli ammortizzatori

Ricca anche la dote per la riforma degli ammortizzatori. Tra vecchie e nuove risorse si arriva 4,6 miliardi per allargare la platea dei possibili beneficiari del sostegno pubbllico grazie all’introduzione di un ammortizzatore universale pensato per coprire tutti i lavoratori delle imprese. In particolare la Cassa Integrazione straoridnaria viene estesa per tutte le imprese sopra i 15 dipendenti e sotto questa soglia diventa obbligatorio il Fondo d’integrazione salariale (Fis) anche per le imprese con un solo dipendente.

Bonus casa prolungato e sconti fiscali per chi lascia l’abitazione di famiglia

La Manovra  conferma poi le agevolazioni previste dal decreto sostegni bis che facilitano i giovani nell’acquisto della prima casa, estese così a tutto il 2022. In particolare per i giovani under 36  con un Isee sotto i 40 mila euro che vogliono si alza la garanzia pubblica dal 50% all’80% rispetto al prezzo dell’immobile, facilitando così le banche nella possibilità di concedere un finanziamento in grado di coprire il 100% del valore dell’immobile. Azzerate poiò imposta di registro, quella ipotecaria e catastale e quella sostitutiva (0,25% dell’ammontare) per il finanziamento.

Novità anche per i giovani che vogliono lasciare casa. La Manovra introduce infatti un sconto fiscale del 20% sui canoni di affitto per i giovani dai 24 ai 31 anni fino a 15.493,71 euro di reddito, con un limite annuale massimo di detrazione di 2400 euro. Ad esempio, chi andasse a vivere da solo pagando 600 euro di affitto, 7200 euro all’anno, recupererebbe poi in dichiarazione dei redditi il 20%, cioè 2400 euro.

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