Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieEco BonusLombardia, la lunga rincorsa alle fonti energetiche rinnovabili: «Serve raddoppiare entro il 2030» – Corriere Milano

Lombardia, la lunga rincorsa alle fonti energetiche rinnovabili: «Serve raddoppiare entro il 2030» – Corriere Milano

di Stefania Chiale

La Regione in ritardo rispetto al Paese: l’85% del fabbisogno da fonti fossili. La sfida a ridurre di un terzo i consumi: «Cittadini e imprese, sforzo collettivo»

Pur essendo la regione con la maggiore capacità produttiva di energia pulita d’Italia, la Lombardia è più indietro sulle rinnovabili e dipende di più dal gas rispetto alla media nazionale. Questo è il dato di partenza, per nulla favorevole a dire il vero, per iniziare a fare il punto sulla transizione verde che la crisi energetica, la sfida climatica e la guerra in Ucraina rendono impellente. La strada è segnata: la regione vuole raddoppiare entro otto anni la produzione da fonti rinnovabili rispetto ai valori del 2005 e ridurre di un terzo i consumi. Riuscirci, a detta dell’assessore all’Ambiente e al Clima Raffaele Cattaneo, dipenderà dal basso più che dai soldi del Pnrr: dalle azioni di cittadini, famiglie, imprese. Un’immagine da ricordare nei prossimi anni: entro il 2030 ogni comune lombardo dovrebbe trovare l’equivalente di tre campi da calcio su cui installare impianti solari fotovoltaici.

La situazione di partenza

«Non partiamo da una situazione particolarmente favorevole — premette Cattaneo —: in Lombardia siamo un po’ indietro sul tema. L’energia da fonti rinnovabili copre solo il 15% della domanda complessiva di energia, in Italia siamo al 20%. L’85% dipende ancora da fonti fossili. Allo stesso tempo dipendiamo di più dal gas: il 54% della domanda di energia è soddisfatta dal gas, in Italia siamo al 40. E come sappiamo il 95% del gas che utilizziamo è importato dall’estero, in particolare dalla Russia». Ma la transizione ecologica è necessaria, per tre ragioni: «Ambientali, geopolitiche-strategiche ed economiche. Oggi innovazione e finanza guardano alla tecnologia green e sostenibile: attardarsi su modelli del passato sarebbe un errore».

Idroelettrico e biomasse

Quali sono le fonti di energia rinnovabili più utilizzate in Lombardia? La principale è l’idroelettrico, che «negli ultimi anni sta diminuendo la sua capacità per via dei cambiamenti climatici» e su cui quindi «la sfida è quella di mantenere gli attuali livelli produttivi». La seconda sono le biomasse: in Lombardia ci sono 400 impianti, «ma sono molto legati agli incentivi che scadranno nei prossimi anni». Eolico non pervenuto per via dell’assenza di vento. La fonte rinnovabile su cui scommettere è il fotovoltaico: «Il piano prevede al 2030 di installare 5 mila ettari di impianti solari fotovoltaici. In Lombardia ci sono 1.500 comuni: è come se ogni comune riempisse tre campi da calcio con impianti fotovoltaici».

Il percorso

La Lombardia ha davanti a sé una roadmap: il Programma regionale energia, ambiente e clima prevede entro il 2030 il 40% di emissioni di gas serra in termini di Co2 in meno rispetto al 2005. Come? Riducendo i consumi del 32% e raddoppiando la produzione di energia da fonti rinnovabili (tra il 31% e il 33% dei consumi finali). I consumi in Lombardia negli ultimi 20 anni si sono stabilizzati su 25 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio), calando a 22 solo durante il lockdown. «Nei prossimi otto anni da 25 milioni dobbiamo scendere a 17,5. Per farlo occorre uno straordinario lavoro di investimento sulle iniziative di efficientamento energetico di imprese e case». Ovvero un cambiamento dal basso: «Non saranno le misure calate dall’alto e neanche il Pnrr a cambiare la direzione, ma la consapevolezza dei cittadini».

Il fotovoltaico

Stesso discorso per le fonti rinnovabili: sul fotovoltaico «nel Pnrr non c’è nulla», sottolinea Cattaneo. «Una misura concreta prevista sono i 400 milioni, di cui circa 50 alla Lombardia, per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili in aree industriali dismesse: una buona misura, ma non basterà a risolvere la crisi energetica». Sui circa 200 miliardi previsti nel Pnrr, quasi 60 rientrano nella rivoluzione verde. Eppure nel Pnrr oggi «una misura strutturale che per esempio dimezzi i costi per chi vuole installare un impianto fotovoltaico non c’è». Dei 60 miliardi, 5 vanno all’agricoltura sostenibile e all’economia circolare («finora usati per un bando sugli impianti per rifiuti, prevalentemente al Sud dato che la Lombardia li ha già fatti»). Altri 24 alla transazione energetica e alla mobilità sostenibile: «Qui ci sono dentro varie cose che si fa fatica a capire come toccheranno terra». Ulteriori 15 all’efficenza energetica, «di cui 14 all’ecobonus e uno agli edifici scolastici. Pochissimo per il teleriscaldamento». Infine 15 miliardi alle risorse idriche. «L’impressione è che non siano interventi risolutivi rispetto alla sfida che abbiamo di fronte».


Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta
cliccare qui.

3 aprile 2022 (modifica il 3 aprile 2022 | 07:23)

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment