In questi giorni che precedono la fine dell’anno, non può che continuare la discussione sulle misure previste nella Manovra 2022, anche se il tempo stringe e tra i principali argomenti sul tavolo, compaiono i bonus edilizi. Il dibattito è caratterizzato dalla richieste dei partiti, che vorrebbero una revisione dei requisiti; ma il punto è rappresentato dalle coperture per attuare l’appena citata revisione. Senza di esse, infatti, non è possibile rendere più ‘elastici’ i presupposti di accesso alle misure.
Insomma, la discussione sulla Legge di Bilancio continua, ma non mancano le asperità. In effetti su varie questioni le formazioni politiche sono tuttora divise e il margine per eventuali nuove modifiche è ridotto.
Vediamo qualche dettaglio.
Superbonus e Bonus edilizi 2022: risorse finanziarie, Isee e possibili novità
Nella finalità di affrontare con limpidezza e chiarezza di intenti, l’argomento delle risorse finanziarie disponibili, in questi giorni si stanno susseguendo le riunioni e gli incontri tra i relatori della manovra. Quest’ultima – come ogni anno – presenta vari elementi di discussione, tali da generare contrasti di visione tra le formazioni politiche. In particolare, sotto esame sono e restano, come accennato, i bonus edilizi.
L’attenzione è stata posta sul superbonus 110%, ossia una agevolazione che permette al beneficiario di detrarre dall’Irpef il 110 % delle spese sostenute per compiere interventi di efficientamento energetico o di messa in sicurezza di un edificio. Ciò che preme ricordare è che alla data di approvazione del disegno di Legge di Bilancio, l’Esecutivo aveva deciso per l’estensione del bonus citato fino a giugno 2022 anche per le case monofamiliari, ma a specifiche condizioni. Tra esse, quella per la quale il proprietario non avesse un Isee al di sopra dei 25mila euro all’anno.
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Tuttavia, nell’ambito della discussione sulla manovra, è rapidamente emersa la disapprovazione verso una soglia considerata troppo bassa e tale da tagliare fuori dai bonus edilizi in oggetto, una vastissima platea di possibili destinatari. Non sorprende dunque che nei giorni scorsi siano prepotentemente emerse indiscrezioni giornalistiche, per le quali la soglia Isee potrebbe salire fino a 40mila euro, al fine di far rientrare un maggior numero di nuclei familiari, nel perimetro dei beneficiari.
Bonus edilizi 2022: novità anche per il bonus facciate?
Il dibattito sulla legge di Bilancio è in fermento, tanto che nelle ultime ore è emersa una nuova proposta in tema di bonus edilizi (su iniziativa del M5s). Quest’ultima potrebbe trovare un decisivo appoggio nelle altre forze politiche impegnate a trovare elementi di accordo sul testo finale della manovra.
In sintesi, la proposta prevede:
- l’estensione a tutto il 2022 del citato superbonus 110% sulle case unifamiliari;
- previsione di un solo stato avanzamento lavori al 30 giugno 2022;
- cancellazione dell’attuale previsione di un tetto Isee, del limite della prima casa e di una data di rilascio della certificazione di inizio lavori asseverata.
Non solo. In questi giorni, si sta discutendo anche sul profilo da dare al bonus facciate, nel 2022. Ebbene, è emersa la necessità di riconsiderare la struttura del bonus facciate, ossia un beneficio che l’Esecutivo aveva scelto di rinnovare anche per l’anno prossimo, ma apponendo una sostanziale modifica al meccanismo. Infatti, la detrazione in gioco cambierebbe, scendendo dal 90% al 60%.
Le nuove idee non mancano e prevedono ad esempio una proroga di sei mesi senza taglio dell’aliquota. Si stimano però dei costi pari a circa 600 milioni di euro, per sostenere l’operazione. Altra proposta emersa recentemente è quella favorevole al taglio dell’aliquota, ma con un’estensione del bonus facciate ben oltre il 2022. D’altronde non si può non rimarcare il grande successo ottenuto finora dalla misura in oggetto.
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Bonus edilizi, misure anti-frode e tempistiche ridotte
Abbiamo ricordato che il dibattito sul testo della legge di Bilancio prosegue intenso, anche con riferimento ai bonus edilizi. Non ci si stupisce allora del fatto che di detti bonus si ragiona anche sul piano delle misure anti-frode. Proprio in questi giorni il notissimo quotidiano economico Il Sole 24 Ore ha spiegato che: “l’obiettivo è quello di fissare alcune soglie sotto le quali non sarebbe richiesta l’asseverazione con l’obbligo di mettere in sicurezza le procedure in corso evitando così un’applicazione retroattiva delle norme“.
Vero è che si tratta di una lotta contro il tempo. Il testo della legge di Bilancio deve essere infatti approvato dai due rami del Parlamento entro la fine di dicembre, al fine di non far scattare quello che in gergo è definito ‘esercizio provvisorio’. Quest’ultimo rappresenta in concreto una modalità di spesa pubblica che fa riferimento, circa l’ammontare, al dato storico degli anteriori esercizi finanziari. Entra in gioco in caso di non approvazione del documento di autorizzazione delle spese per l’anno successivo, vale a dire il bilancio di previsione. Ebbene, il pericolo dell’esercizio provvisorio potrebbe essere superato dal Governo, attraverso il meccanismo della fiducia sul testo.
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