

Il RPCT è garante del sistema di
prevenzione della corruzione e, in quanto tale, deve agire
in presenza di segnali di disfunzione
dell’Amministrazione, anche se non direttamente coinvolto
nel procedimento.
Competenze del RPCT: il parere di ANAC sul monitoraggio dei
procedimenti
Lo riafferma con forza il parere dell’ANAC
del 9 aprile 2025, fasc. n. 1324 che chiarisce in
modo puntuale i compiti del Responsabile della prevenzione della
corruzione e della trasparenza, con particolare riferimento
all’attuazione delle misure previste nel PIAO.
Il chiarimento nasce dalla segnalazione di un mancato riscontro
da parte di un’Amministrazione Regionale su alcune richieste
effettuate da un’organizzazione sindacale. Nel caso in esame, non
risultava presente la figura del Difensore civico e il Rpct
regionale aveva assunto una posizione di
estraneità alla vicenda, sostenendo che il
controllo sull’attività degli Uffici non rientrasse tra le
proprie competenze.
L’ANAC ha fornito un’interpretazione netta: anche in assenza di
un dovere di intervento diretto sull’attività
degli Uffici, il Rpct non può ignorare i
ritardi procedimentali
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