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Nasce ufficialmente la Class Action Nazionale dell’Edilizia – Lavori Pubblici

A seguito della modifica del meccanismo delle opzioni
alternative (sconto in fattura e cessione del credito) ai
principali bonus edilizi, il comparto delle costruzioni ha avviato
un processo involutivo che ha creato disagi e malcontento di
imprese e professionisti.

Class Action Nazionale dell’Edilizia

Il malcontento si è spesso riversato all’interno dei social e in
alcuni casi si è concretizzato con la pianificazione di
manifestazioni a Roma e molto più recentemente con la nascita di
vere e proprie associazioni, come la CLASS ACTION NAZIONALE
DELL’EDILIZIA
con sede legale a Formia (LT).

Class Action Nazionale Edilizia

Un’associazione nata da incontri e scambi su Telegram e Facebook
che ha lo scopo di tutelare il diritto dei cittadini con
l’organizzazione di manifestazioni che abbiano al momento
l’obiettivo di sbloccare la libera circolazione dei crediti fiscali
maturati dai principali bonus edilizi.

Una necessità nata a seguito del blocco di Cassa Depositi e
Prestiti, Poste e alcune delle principali banche all’acquisto di
crediti fiscali maturati per interventi che accedono ai bonus
edilizi (superbonus, ecobonus, sismabonus, bonus casa, bonus
facciate,…).

La quarta cessione

Ricordiamo che è all’esame del Parlamento la Legge di
conversione del Decreto Legge n. 17/2022 (Decreto Bollette) con la
quale sarà apportata la quindicesima modifica al superbonus 110% e
al meccanismo delle cessioni alternative (sconto in fattura e
cessione del credito) previsti rispettivamente agli articoli 119 e
121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

La nuova modifica interverrà sul meccanismo dei sconto in
fattura e cessione del credito, consentendo una ulteriore quarta
cessione che potranno effettuare solo i destinatari della terza
(banche, intermediari finanziari, …) che hanno esaurito il numero
delle possibili cessioni. A queste sarà consentita una ulteriore
cessione a favore dei soggetti con i quali abbiano stipulato un
contratto di conto corrente, senza facoltà di ulteriore
cessione.

Nell’attesa della pubblicazione di questa nuova modifica che è
evidente non avrà effetti immediati ma dovrà essere studiata e
compresa da parte delle Banche e degli istituti di credito, per poi
formulare nuove offerte di prodotto, la speranza è che il settore
non si spenga per eccesso di credito fiscale.

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