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Nuovo deficit, Superbonus a maglie larghe, rateizzazione delle cartelle: ecco le richieste della maggioranza a Draghi – la Repubblica

ROMA – Il governo valuti uno scostamento di bilancio, agisca contro il caro energia, allarghi le maglie del Superbonus, metta in cantiere nuove rateizzazioni per le cartelle esattoriali. Venticinque punti, altrettanti impegni per Mario Draghi e i suoi ministri. Prende la forma di un lungo elenco dei desideri, la risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza

L’occasione è il voto – previsto domani prima alla Camera, poi al Senato – del Def, il documento con cui il governo ha tracciato le linee della sua politica economica e disegnato un quadro in forte peggioramento, per i contraccolpi della guerra in Ucraina. Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco hanno scelto una linea prudente di tenuta dei conti: porteranno in Consiglio dei ministri, forse venerdì, un nuovo decreto di aiuti economici che varrà tra i 5 e i 6 miliardi. Ma non basta alla maggioranza, è troppo poco per partiti che vedono già all’orizzonte le amministrative di giugno e poi le politiche del 2023. Perciò la bozza di risoluzione parlamentare sul Def che circola in queste ore tra i gruppi si trasforma in un lunghissimo elenco di richieste, in una sequela di “va bene, ma…”. E’ una bozza tutt’altro che definitiva: nel pomeriggio sono previste riunioni per chiudere l’accordo e più fonti spiegano che sui diversi punti ci sarà da discutere ancora. Ma il moltiplicarsi delle rivendicazioni dà l’idea di quanto impegnativi si annuncino per il governo i mesi a venire. 

In cima alla lista c’è quello scostamento di bilancio che i partiti tutti auspicano. Draghi non lo esclude in assoluto, ma finora lo ha negato. E così la maggioranza, mentre approva il Def, insiste. E impegna l’esecutivo ad approvare lo scostamento dal percorso di rientro dal debito e lo stanziamento di nuove risorse in deficit “qualora si verifichi un peggioramento dello scenario economico e le risorse disponibili non fossero sufficienti”. In parallelo, i gruppi sostengono si debba rinviare e rivedere il Patto di stabilità e crescita e agire per l’istituzione in Ue di un “Fondo energetico europeo straordinario”, contro il caro energia e per una maggiore autonomia energetica. E il Pnrr? Viene citato, come impegno da mantenere, nei tempi concordati con l’Europa. Viene menzionata pure la riforma del fisco, ma non i veti politici che la tengono in stallo. 

E’ lunga invece la lista delle misure auspicate. E include anche “un nuovo piano per la rateizzazione della riscossione dei tributi relativi alle cartelle di pagamento già emesse”, che consenta ai contribuenti “una consistente dilazione del pagamento per le somme ancora dovute”. C’è, come da attese, il Superbonus: l’auspicio è prorogare il termine del 30 giugno per le case unifamiliari, specificare meglio in cosa consista la percentuale del 30% dei lavori da completare entro la scadenza, valutare la possibilità di frazionare la cessione del credito per importo e annualità, nonché allargare la possibilità di cessione a soggetti diversi da banche, istituti finanziari e assicurazioni. 

La maggioranza vuol anche impegnare il governo a “potenziare il sistema degli ammortizzatori sociali“, ad aumentare le risorse per la scuola e l’università, a verificare che i fondi per la cultura siano sufficienti alla ripresa post-Covid e a continuare ad aumentare i finanziamenti alla sanità.  

Tra le parole d’ordine ci sono temi cari all’esecutivo come la diversificazione degli approvvigionamenti e una maggiore autonomia energetica, ma anche la richiesta di meccanismi più efficaci per mettere al riparo i cittadini e le piccole imprese da “oscillazioni eccessive del prezzo dell’energia”. Si auspicano più trasparenza dei mercati dell’energia e investimenti in efficienza energetica, oltre alla spinta a pratiche di autoconsumo. Nel lungo elenco compaiono la transizione ecologica, anche in settori come trasporti e logistica, e la riduzione dei sussidi ambientali dannosi, nonché la definizione di indicatori per gli investitori ecosostenibili. Ma anche una spinta all’edilizia residenziale pubblica, a consumo di suolo zero, e il miglioramento del fondo nazionale per il sostegno agli affitti. 

Si vedrà se qualcosa cambierà nel testo finale della risoluzione, se il confronto tra i gruppi farà depennare una richiesta ed entrarne un’altra. Ma la lista dei desideri dei partiti si allunga ogni giorno di più, il governo di questo è già avvertito.

Source: repubblica.it

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