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Piano Stellantis, i sindacati: “Ora Tavares scopra le carte” – ilGiornale.it

I ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), con il suo vice Gilberto Pichetto, e Andrea Orlando (Lavoro), insieme ai sindacati metalmeccanici, incontreranno oggi a Roma la delegazione di Stellantis, guidata da Davide Mele, viceresponsabile del gruppo per l’Europa allargata. Al centro della discussione del «tavolo» le ricadute sull’Italia del piano strategico che l’ad Carlos Tavares ha presentato l’1 marzo ad Amsterdam. Un intervento, per la verità, che non ha fatto trasparire dettagli su come saranno organizzati i vari poli industriali del gruppo nonché sui nuovi modelli in agenda. Tavares, oltre a prevedere nel 2030, per l’Europa, il 100% delle gamme solo con motore elettrico, si è limitato a mostrare la Jeep a batteria in vendita dal 2023 e il profilo di un pick-up Ram 1500 pure a zero emissioni.

Da parte loro, Roberto Benaglia e Ferdinando Uliano, rispettivamente segretario generale e nazionale Fim-Cisl, mettono in guardia Stellantis già prima della riunione odierna. «Non basta – affermano – annunciare 100 lanci di nuove auto entro il 2030 e gli obiettivi di triplicare i ricavi dei veicoli premium e luxury di Maserati, Alfa Romeo, Lancia e DS, ma è necessario comprendere quali e quanti siano i lanci per gli impianti italiani e la loro tempistica. Per questo – aggiungono – chiediamo che si apra un percorso concreto e puntuale su come s’intende sviluppare il piano per cogliere l’obiettivo della salvaguardia industriale, occupazionale e la saturazione degli impianti».

Tavares, sulla Gigafactory che sorgerà a Termoli (Campobasso), dall’Olanda ha confermato che l’accordo con il governo è prossimo, ma Benaglia e Uliano chiedono di sapere, già ora, «avvio e dettagli dell’investimento, tutela occupazionale, governo della transizione, percorsi formativi e garanzie sugli aspetti economici e normativi». Altri temi caldi: l’impianto di Cento (Ferrara), dove nasce il motore Diesel V6, ormai quasi a fine corsa, e la messa in sicurezza degli accordi per Torino, Melfi e gli Enti centrali. L’intesa per le produzioni delle nuove Maserati a Mirafiori, inoltre, deve ancora essere ratificata in sede ministeriale, «e occorre anche verificare – sottolineano i due sindacalisti Fim-Cisl – eventuali altri investimenti relativi alle smart car elettriche da affiancare alla 500e». Benaglia e Uliano, infine, nel chiedere a Stellantis di rispettare i piani negli investimenti su motorizzazioni, innovazioni tecnologiche, connettività e guida autonoma per essere al passo con il cambiamento tecnologico, pongono l’accento su come «sia altrettanto necessario garantire la sostenibilità sociale di queste scelte e, soprattutto, come tutelare nelle transizioni i lavoratori e il patrimonio industriale nel nostro Paese».

Intanto, il piano del governo per i sostegni al settore automotive, tra ecobonus e aiuti per la riconversione produttiva delle imprese, sarebbe quasi pronto. Oltre alle auto (elettriche e con motori che emettono fino a 135 grammi/km di CO2) dovrebbe riguardare anche le moto e il car sharing. I fondi: 700 milioni nel 2022 e 1 miliardo l’anno dal 2023 al 2030.

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