Capita a molti milanesi, in questi giorni, di tornare a casa a tarda ora e fare una fatica tremenda a trovare un posto per l’auto. Il motivo? Pare incredibile, ma la questione è puramente matematica. Un mare di ponteggi, piazzati sulle facciate esterne dei palazzi che danno sulla strada, hanno invaso i marciapiedi e in gran parte dei casi anche le strisce blu o gialle dei parcheggi.
Con una differenza, sostanziale: per i pedoni sono state previste della gallerie, sotto la rete di protezione, di modo che di fatto la loro circolazione non sia ostacolata, se non nei minimi termini. Per le auto in sosta la soluzione era impossibile, e non è rimasto che ammettere la sottrazione o, se volete la sparizione, di molti posti auto, per gli sfortunati non possessori di un garage. Insomma, fai sparire cinque posti qua e dieci là, in ogni quartiere il totale delle piazze teoriche a disposizione per chi lascia l’auto in strada è sensibilmente diminuito.
Come mai e perché proprio adesso? Si tratta semplicemente del rovescio della medaglia di un provvedimento ideato a favore dei cittadini: il bonus edilizio del 110%, integrato con il bonus facciate del 60%, da qualche settimana prorogato al 2022, ma con la condizione che i lavori partano entro l’anno solare 2021.
Una droga, insomma, per il mercato edilizio, una sorta di doping che ha messo le ali agli interessati e alle imprese edili. Certo, nessuno aveva considerato che le ali sarebbero potute venire buone anche al veicolo di chi cerca disperatamente un posteggio, nella notte. Ma non si può proprio pensare a tutto.
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