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Quanto costa andare a convivere? – Il Corriere della Città

Secondo quanto riportato dalla legge 76/2016, all’articolo 1, comma 36, con convivenza (tradizionale o di fatto) si intende la situazione posta in essere quando abitano nella stessa casa “due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile“.

Il legame affettivo è la condizione senza la quale i due conviventi non possono richiedere al Comune di residenza di formalizzare la propria situazione mediante un certificato che l’attesti.

Per le coppie, dunque, l’inizio della convivenza rappresenta un momento di grande entusiasmo ma anche di importanti valutazioni. Come quelle relative agli aspetti economici-finanziari che un tale passo sottende.

La prima casa e la polizza sul mutuo

La prima spesa da considerare (ed effettuare) riguarda la casa. La tendenza generale diffusa nel nostro Paese è quella di preferire l’acquisto di un immobile piuttosto che dell’affitto. Considerato il peso dell’investimento, è indispensabile, in questa fase, non dimenticare di tutelare il tutto con una polizza mutuo che metta in sicurezza la proprietà dagli eventi imprevisti.

MutuoVivo di MetLife, ad esempio, è l’assicurazione vita per il mutuo pratica, flessibile e conveniente per tutte le tasche.

Secondo diverse stime, in caso di acquisto bisogna preventivare una spesa di circa 70/100 mila euro, con il dato che cambia in relazione, tra le altre cose, alla metratura dell’appartamento e alla città di residenza.

Ovviamente vanno inclusi nella conta anche i costi relativi agli oneri burocratici da rispettare, come quelli da destinare al notaio o per pagare l’imposta catastale.

Ricostruzione e arredamento dell’immobile

La disponibilità di denaro richiesta per dare avvio a una convivenza cresce se l’immobile acquistato necessita dei lavori di ristrutturazione. Nel nostro Paese, il costo medio è compreso tra i 200 euro e i 700 euro per metro quadrato.

Per agevolare gli italiani, il Governo ha previsto una serie di agevolazioni come il Superbonus 110% valido per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.

Secondo gli interior designer, anche l’arredamento dell’immobile richiede di mettere mano al portafoglio in maniera importante. La spesa dipende da moltissimi fattori, primo tra tutti lo stile che si vuole realizzare. Ad esempio, lo stile moderno, considerato da molti il più economico, richiede una spesa che varia dai 4mila ai 15mila euro per 3 stanze.

Anche in questo caso, però, è difficile preventivare in maniera certa il costo totale. Molti mobili su misura, eseguiti da un artigiano professionista, hanno prezzi molto alti e persino la scelta del divano spazia da qualche centinaio di euro a più di 2mila euro.

Un altro aiuto arriva dallo Stato che, attraverso il Bonus Mobili, come si legge sul portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, mette a disposizione una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

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