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Recovery Plan, testo pronto per il Cdm dopo il negoziato di Draghi con la Ue – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

6′ di lettura

Rush finale del governo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui è arrivato anche l’ok di Bruxelles come ha annunciato il titolare del dicastero dell’Economia, Daniele Franco. «Green light (disco verde, ndr) dalla Commissione Europea», è il messaggio consegnato ai colleghi in avvio del Cdm, cominciato verso le 22 e chiamato a esaminare la bozza del Pnrr. Che, hanno riferito fonti di governo prima che la riunione iniziasse, «nel suo complesso è chiuso» dopo la trattativa condotta dal premier Mario Draghi che si è impegnato a trasmetterlo all’Europa entro la scadenza prevista, il prossimo 30 aprile.

La doppia partita del premier con la maggioranza e con la Ue

Così, a pochi giorni dalla deadline, si sarebbe trovata la quadra attorno al Recovery Plan italiano ora sul tavolo del Cdm. La vigilia della riunione è stata però agitata da un duro scontro sul superbonus dopo la mancata estensione dell’agevolazione fiscale nell’ultima bozza di Pnrr. Ma la vera partita del presidente del Consiglio è con l’Europa, con cui nelle ultime ore, le interlocuzioni tecniche si sono intensificate per convincere i vertici Ue dell’efficacia e della tempestiva attuazione delle grandi riforme annunciate nel Recovery. Con il premier che, come ribadito da Franco, avrebbe incassato da Bruxelles un sostanziale ok al documento dopo un lungo e delicato negoziato su alcune dei tasselli contenuti sul documento, in primis fisco e concorrenza.

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La telefonata Draghi-Von Der Leyen

È stato, quindi, Mario Draghi a condurre in prima persona la trattativa e, nel corso della giornata, avrebbe anche sentito la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, per sbloccare gli ultimi nodi collegati al Piano. «Ora l’accordo politico è stato trovato – hanno riferito fonti vicine a Draghi all’agenzia AdnKronos – sono in corso solo le ultime interlocuzioni tecniche ma l’accordo c’è”. L’intesa politica dovrebbe dunque spianare, come detto, la strada al Cdm che dovrebbe però limitarsi solo a un’informativa del ministro dell’Economia, Daniele Franco, sul Pnrr per poi rinviare l’approvazione vera e propria alla prossima settimana dopo che il testo avrà ottenuto il via libera del Parlamento.

Lo scontro sul superbonus

Le tessere attorno al Recovery Plan italiano si vanno dunque componendo con il passare delle ore, ma la giornata di sabato è stata movimentata dall’acceso confronto sul superbonus, il cui finanziamento è previsto solo fino al 2022, mentre M5S, Pd e Fi chiedono un’estensione fino al 2023. Movimento 5 Stelle e Forza Italia hanno infatti sollecitato un impegno preciso con lo stanziamento di risorse per la proroga fino al 2023, una posizione poi condivisa anche dal Pd. Che, per bocca, da ultimo, del governatore del Lazio ed ex segretario Dem, Nicola Zingaretti, ha ribadito che «è molto importante che il Governo proroghi fino al 2023 uno strumento rivoluzionario». I più combattivi sull’estensione sono stati però i pentastellati che, da tempo, insistono sulla proroga e in mattinata hanno fatto uscire una nota, firmata dalla delegazione al governo (Luigi Di Maio, Federico D’Incà, Stefano Patuanelli e Fabiana Dadone), in cui comunque provano a stemperare le tensioni, ma tengono il punto sull’estensione. «Dopo settimane di lavoro, siamo contenti di constatare che nel Pnrr ci siano oltre 10 miliardi di euro per il superbonus. Inoltre nel fondo investimenti ci sono altri 8 miliardi di euro. La delegazione M5S in Cdm chiederà garanzie nero su bianco affinché nei prossimi provvedimenti economici venga prorogato al 2023».

Di Maio: governo nato per stabilità e ritorno alla normalità

Un concetto ribadito poi da Di Maio anche con una riflessione pubblicata sul suo profilo Facebook in cui il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale ha voluto rimarcare anche alcuni messaggi. «Questo governo, nato dopo un’inspiegabile crisi, si fonda su un concetto molto chiaro: lavorare con responsabilità per dare stabilità al Paese e risposte concrete ai cittadini, che da oltre un anno stanno subendo gli effetti della pandemia». Dunque, ha detto il ministro, «dobbiamo creare le condizioni necessarie al ripristino della normalità. Da lunedì, con le riaperture, inizierà una nuova fase. Ed è chiaro che dobbiamo riuscire ad andare oltre: eliminare il coprifuoco è un obiettivo condiviso da tutti, ma ogni passo va compiuto con cautela e soprattutto in sicurezza». Dunque, prosegue Di Maio, «dobbiamo creare le condizioni necessarie al ripristino della normalità. Da lunedì, con le riaperture, inizierà una nuova fase. Ed è chiaro che dobbiamo riuscire ad andare oltre: eliminare il coprifuoco è un obiettivo condiviso da tutti, ma ogni passo va compiuto con cautela e soprattutto in sicurezza».

Source: ilsole24ore.com

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