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Renatino, l’ecobonus, il bonus casa, gli abusi edilizi e la fiscalizzazione – Lavori Pubblici

Renatino l’ingegnere ha ormai capito che superbonus 110% e

bonus facciate
sono possibilità straordinarie per riqualificare
il patrimonio edilizio ma le complessità sono tali e tante che
forse è meglio dirottare i suoi impegni professionali su qualcosa
di più semplice.

Renatino e il bonus casa

Renatino è un professionista attento e scrupoloso, sa bene che
la maggior parte dei bonus edilizi più interessanti discende
dall’applicazione degli articoli 14 e 16 del D.L. n. 63/2013,
convertito con modificazioni dalla Legge n. 90/2013. Renatino sa
che con ecobonus e bonus casa ordinari, la sua professione di
tecnico-fiscalista dovrebbe essere più semplice.

Perché Renatino ormai ne è cosciente: ristrutturare un immobile
non dovrebbe essere complicato, ma oltre alle conoscenze in ambito
tecnico su nuove tecnologie costruttive, materiali, norme e
regolamenti edilizi, norme tecniche sull’efficienza energetica, per
le costruzioni, sugli impianti e sulla sicurezza, è necessario
capire come far risparmiare il cliente attraverso le tante
detrazioni fiscali in edilizia. Renatino deve diventare un bravo
tecnico-fiscalista (oltre che un po’ anche psicologo e prete
confessore).

Renatino e le detrazioni per interventi di efficienza
energetica

Renatino, quindi, comincia il suo aggiornamento con l’art. 14
del D.L. n. 63/2013 che a sua volta rimanda:

  • all’art. 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e
    successive modificazioni;
  • all’art. 29, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.
    185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.
    2.
  • all’art. 1, comma 48 della legge 13 dicembre 2010, n. 220, che
    a sua volta rimanda:
    • all’art. 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006,
      n. 296 che rimanda ancora:
      • allegato C, numero 1), tabella 1, annesso al D.Lgs. 19 agosto
        2005, n. 192;
      • all’art. 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive
        modificazioni, e alle relative norme di attuazione previste dal
        regolamento di cui al Decreto MEF 18 febbraio 1998, n. 41;
  • al decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 giugno 2015
    (per gli interventi precedenti il 6 ottobre 2020);
  • al decreto del Ministro dello sviluppo economico 6 agosto 2020
    (per gli interventi successivi al 6 ottobre 2020).

Renatino pensa di essere finito dentro un ginepraio di norme ma
non si abbatte, studia, legge, frequenta corsi, webinar e si
confronta con colleghi più esperti. È complicato, oltre a norme e
leggi, esistono un’infinità di guide, circolari, risposte e
chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e dell’Enea.

E dire che l’ecobonus è una detrazione matura che non dovrebbe
presentare particolari problematiche applicative. Invece si rende
conto che anche qui la selva è oscura e serve un faro potente per
illuminarla!

Renatino e le detrazioni per interventi di ristrutturazione
edilizia

Renatino è un po’ confuso, ma non demorde. Renatino è tenace e
decide di passare all’art. 16 del D.L. n. 63/2013 che a sua volta
rimanda:

  • all’art. 16-bis del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917;
  • all’OPCM 20 marzo 2003, n. 3274;
  • al DM 28 febbraio 2017, n. 58 aggiornato al:
    • DM 7 marzo 2017, n. 65;
    • DM 9 gennaio 2020, n. 24;
    • DM 6 agosto 2020, n. 329;
  • all’art. 3, comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Renatino è perplesso e anche qui si chiede come mai non esista
un testo unico delle detrazioni fiscali in edilizia. Magari un
piccolo decreto con pochi articoli che definisca beneficiari,
requisiti, adempimenti, aliquota… un decretino. Ma quando pensa a
questo decretino si da subito del cretino. Ci sono menti illuminate
a guidare il Paese, se il quadro normativo è così complicato ci
sarà certamente un motivo che non conosce.

Renatino è tenace, studioso ed ha tanto tempo a disposizione per
studiare e aggiornarsi di continuo. Ormai ha capito che deve fare
molta attenzione alla Gazzetta Ufficiale che sforna provvedimenti
emergenziali come se fossimo sempre in guerra e alle risposte
dell’Agenzia delle Entrate che spesso cambiano posizione su aspetti
determinanti. Insomma Renatino studia e spera di riuscire ogni
tanto anche a lavorare per portare a casa qualche euro che gli
servirebbero per riacquistare la lampada Flos che ha venduto per
pagare l’affitto dello studio che non ha più perché trasferito
dentro casa.

Renatino e l’incarico di ristrutturazione

Renatino ha studiato, è pronto per ristrutturare e riqualificare
le abitazioni di tutti gli italiani. Grazie al passaparola degli
amici e dei parenti viene contattato dal proprietario di un piccolo
edificio in campagna che, perplesso su questo superbonus che
secondo lui “è tutto una fregatura organizzata dai poteri forti”,
gli chiede una semplicissima ristrutturazione con riconfigurazione
degli spazi interni ed efficientamento energetico.

Renatino è felicissimo, finalmente qualcosa di semplice!

Al solito, la prima cosa che fa è quella di ricostruire lo stato
legittimo dell’edificio che già da una prima visione sembra molto
strano. Dalla ricostruzione della storia urbanistico-edilizia,
Renatino scopre che su questo edificio era stato impartito un
ordine di demolizione concluso poi da parte del Comune con
l’attivazione della procedura di cui all’art. 34, comma 2, del
d.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 (Testo Unico Edilizia).

Renatino e la fiscalizzazione dell’abuso edilizio

L’edificio era stato realizzato in difformità rispetto al
permesso di costruire e dopo un primo ordine di demolizione il
dirigente dell’ufficio tecnico, constatata l’impossibilità di
demolire senza pregiudizio della parte eseguita in conformità,
aveva deciso di applicare una sanzione pari al doppio del costo di
produzione della parte dell’opera realizzata in difformità dal
permesso di costruire (la c.d. fiscalizzazione dell’abuso).

L’abuso edilizio era stato, quindi, fiscalizzato. Renatino da
buon professionista cerca di capirne la portata e trova online un

articolo scritto dall’Arch. Marco Campagna
, vero esperto
dell’argomento.

Dalla lettura di questo articolo Renatino si rende conto che
questa strana pratica di fiscalizzazione dell’abuso consente
all’immobile di essere compravenduto ma non di fruire di detrazioni
fiscali dato che l’abuso non è estinto. L’abuso è sempre lì, è solo “tollerato” dalla pubblica amministrazione.

Ma essendo sempre lì, l’abuso vieta, ai sensi dell’art. 49 del
Testo Unico Edilizio, la fruizione di qualsiasi beneficio fiscale.
Renatino non capisce come una norma possa prevedere una simile
nefandezza ma ne prende atto, contatta il suo cliente che gli
revoca l’incarico e decide di chiamare Mastro Totuccio che gli farà
tutti i lavori di riqualificazione senza permessi, fatture,
bonifici e con un bello sconto finale che male non fa.

Renatino è perplesso, gli rimane la conoscenza che è la cosa più
importante ma si rende conto che probabilmente l’ignoranza è quella
che consente a tutti di vivere più serenamente e portare a casa
qualche euro in più!

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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