

In Italia, parlare di dissesto idrogeologico
non è un esercizio teorico: è la descrizione concreta di
un’emergenza cronica che coinvolge ampie porzioni del territorio
nazionale, ormai strutturalmente soggette a frane, alluvioni e
instabilità. A fronte di oltre 25 miliardi spesi negli
ultimi 25 anni, il fabbisogno stimato per gli interventi
già in fase istruttoria supera i 9,3 miliardi,
segno che molto resta ancora da fare.
Rischio idrogeologico: a Roma la seconda Giornata della
Prevenzione
È in questo scenario che si colloca la Seconda Giornata
Nazionale della Prevenzione e Mitigazione del Rischio
Idrogeologico, in programma il 14 maggio a
Roma, presso l’Acquario Romano. L’evento
è organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri
(CNI), dal Consiglio Nazionale dei Geologi
(CNG) e dalla Fondazione Inarcassa.
Obiettivi dell’evento, consolidare una visione strategica
integrata in materia di difesa del suolo, promuovere una
pianificazione omogenea, valorizzare l’apporto
delle tecnologie innovative e, soprattutto,
rafforzare il ruolo della prevenzione.
Rischio idrogeologico in Italia: un fenomeno sistemico
La vulnerabilità del territorio italiano è legata a fattori
strutturali e antropici. Il Paese presenta una morfologia
complessa,
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