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Salvare il superbonus 110% per salvare il Paese – Lavori Pubblici

Salvare il superbonus 110% per salvare il Paese - Lavori Pubblici

Non vi è alcun ragionevole dubbio che la situazione nel comparto
delle costruzioni sia degenerata dalla pubblicazione del Decreto
Sostegni-ter e la conseguente prima modifica al meccanismo della
cessione dei crediti edilizi.

La cessione del credito

Aliquote fiscali a parte, è stato l’art. 121 del Decreto Legge
n. 34/2020 (Decreto Rilancio) il vero artefice del cambio di
tendenza nel settore dell’edilizia. La cessione del credito senza
limiti (e con qualche difetto iniziale) ha generato una moneta
virtuale che ha sbloccato le possibilità di intervenire sul proprio
immobile a soggetti privi di reddito e possibilità di spesa.

Prestiti ponte con cessione del credito e sconto in fattura di
imprese e professionisti che successivamente potevano rivendere il
credito senza restrizioni, hanno sbloccato decine di migliaia di
interventi. Considerato il solo ecobonus 110%, fino a giugno 2022
sono state inviate ad Enea 199.124 asseverazioni che portano il
totale delle detrazioni a fine lavori ad un importo di 38,7
miliardi di euro.

Numeri da capogiro sui quali, però, non si conosce il dato
preciso relativo ai crediti indiretti maturati da professionisti e
imprese che non trovano nessuno a cui rivenderli. Sul punto,
durante un’interrogazione parlamentare di maggio, il MEF parlava di
5,396 miliardi di euro incagliati sulla piattaforma di cessione
dell’Agenzia delle Entrate.

La dichiarazioni del Senatore Agostino Santillo (M5S)

Ed è su queste criticità che è nato l’art. 14 del Decreto Legge
n. 50/2022 (Decreto Aiuti) che nella sua versione convertita in
legge proverà ad allargare il plafond disponibile alla banche per
l’acquisto dei bonus edilizi. Nell’attesa della pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, il tema continua ad
essere oggetto di scontri, discussioni e forti attriti che hanno
messo l’uno contro l’altro Governo e Parlamento.

Salvare il Superbonus ha un’importanza vitale per il
Paese
– afferma Agostino Santillo, senatore del M5S –
Questo Draghi lo deve capire. Innanzitutto perché bisogna
evitare il fallimento di centinaia di imprese e la perdita del
lavoro da parte dei lavoratori. E poi per tutte le ragioni che in
questi mesi, insieme alla filiera dell’edilizia, non ci siamo mai
stancati di ripetere
“.

Perché affossare questa misura? – si chiede il
senatore dei 5 stelle – Sta rigenerando ed efficientando il
nostro patrimonio immobiliare, spesso fatiscente. Sta consentendo
la partecipazione del cittadino nel processo di risparmio ed
indipendenza energetica. Ha fatto volare il Pil al 6,6% nel 2021 e
rilanciato l’edilizia come mai negli ultimi decenni. Il Superbonus
ha creato benefici ambientali ed economici notevoli
“.

Qual è, dunque, il problema di Draghi? – continua
Santillo – Atteso che la misura è stata promossa chiaramente
anche dall’Europa, l’unico tema oggetto di discussione a Palazzo
Chigi poteva essere quello dei costi per lo Stato. Ma è un tema
puntualmente smentito
“.

Le stime dell’Ance

Il senatore dei 5 stelle Santillo si è espresso anche sul
focus
pubblicato dall’Ance
con le stime dei costi sostenuti dallo
Stato per finanziare il superbonus. “Come ricorda Ance
rileva Santillo – il 47% dei crediti fiscali rientra all’erario
come nuove tasse, Iva e contributi vari. E come se non bastasse, i
lavori edili interessano almeno 17 settori produttivi del Paese:
per ogni euro speso col Superbonus, non può che emergere il lavoro
in nero eseguito in ogni ingranaggio della filiera edilizia
.
Senza contare l’inferiore costo degli ammortizzatori sociali
sostenuti dallo Stato per quei lavoratori che prima incrociavano le
braccia e oggi sono invece attivi nei cantieri
“.

Sommiamo ancora l’effetto sulla riduzione dei costi che si
sostengono in Italia per danni arrecati da terremoti
– afferma
il senatore Santillo – che evidentemente non potrebbero mai
interessare quelle case che grazie al Superbonus realizzano
interventi di adeguamento antisismico. Morale? Non c’è alcuna
ragione veramente valida per non salvare il Superbonus
110%
“.

“Questo significa – conclude Santillo – che la posizione del
MoVimento 5 Stelle si basa su fatti chiari e concreti: noi le
nostre proposte per i cittadini, profondamente ragionevoli, le
abbiamo fatte. Adesso è il momento che ci vengano date delle
risposte. Ma non a noi: a quei cittadini che stanno fallendo con il
cassetto fiscale pieno di crediti
“.

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