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Sassari, case popolari nel degrado: tetti colabrodo e muffa – La Nuova Sardegna

Le condizioni insostenibili delle palazzine nel quartiere di Santa Maria di Pisa. Negli edifici di via Donizetti e via Colombo occorrono urgenti manutenzioni

SASSARI. La prima cosa che colpisce è l’odore di stantio, di umidità stagnante, di muschi e licheni. La muffa che ricopre il soffitto fa impressione. «Altro che funghi, qui dopo che piove ci puoi raccogliere gli antunna». Ridono per non piangere i residenti delle case comunali di via Donizetti, quartiere di Santa Maria Di Pisa. Ultimo piano, sotto un tetto colabrodo, palazzine che vanno dal numero 37 al 41. I rattoppi fatti nel 2019 hanno tenuto per poco tempo, dopodiché le infiltrazioni sono ricominciate. L’amministrazione comunale è consapevole del degrado, perché gli uffici hanno ricevuto a più riprese le segnalazioni.

«Ma finora, a parte un sopralluogo dei geometri – dice Gianluigi Onida del Comitato di quartiere Santa Maria di Pisa e Latte Dolce – non è stato programmato alcun intervento di manutenzione straordinaria. O quantomeno non ne abbiamo notizia. Vivere in queste condizioni, per queste famiglie, sta diventando insostenibile». Gli interventi, è evidente, sono di assoluta urgenza: gli immobili sono vecchi di trent’anni, e non bastano dei semplici rattoppi per contrastare gli acciacchi del tempo.

«Almeno una volta al giorno – freddo o non freddo– bisogna aprire le finestre, perché altrimenti l’aria diventa irrespirabile. Ci vivono anche dei bambini piccoli, e un appartamento pieno di muffa e umidità non è esattamente il contesto più salubre dove abitare. C’è anche un ulteriore problema: quando la pioggia è abbondanti e il soffitto si impregna particolarmente di acqua, anche i fili elettrici vengono a contatto con l’umidità. Il risultato è che salta la corrente, e il disagio può durare anche un’intera giornata. In via Colombo, invece, cambia l’ente proprietario ma i problemi restano identici. Basta alzare lo sguardo per vedere in che stato si trovano le grondaie, che ad ogni colpo di vento si sbriciolano e cadono per terra. Anche il tetto sarebbe da smantellare e impermeabilizzare nuovamente, perché quando c’è un acquazzone piove anche dentro gli appartamenti. In questo caso le manutenzioni spetterebbero ad Area, ma gli inquilini dopo tanti solleciti, ormai hanno quasi perso le speranze. «Il superbonus 110 potrebbe essere una opportunità straordinaria – dice Gianluigi Onida – che darebbe l’opportunità di riqualificare edifici ormai fatiscenti. Se davvero il problema sono i fondi che Area e il Comune non hanno per eseguire le manutenzioni, allora perché non sfruttare le possibilità dell’ecobonus? Ne hanno già usufruito moltissimi condomini, che di certo non versavano in queste condizioni di degrado». (lu.so.)

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