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Con 229 voti a favore e 23 contrari, l’Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente il ddl n. 2483 di conversione in legge, con modificazioni, del dl 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.

Il relatore, sen Marco Pellegrini (M5S), ha dato conto del provvedimento in titolo, che, a seguito delle modifiche introdotte dalla Camera, risulta composto di 96 articoli, suddivisi in quattro Titoli. Il Titolo I reca misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del PNRR per il 2021 e si compone di sei Capi. Il Capo I interviene in materia di turismo. Il Capo II reca disposizioni in materia di infrastrutture ferroviarie, edilizia giudiziaria e opere pubbliche. Il Capo III detta norme in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale. Il Capo IV concerne disposizioni relative alle procedure di spesa e controllo parlamentare. Si segnala in particolare l’articolo 9-bis recante norme volte a rafforzare il ruolo di controllo del Parlamento nel processo di attuazione e valutazione delle spese del PNRR. Il Capo V detta disposizioni in materia di zone economiche speciali (ZES) prevedendo, all’articolo 11, lo sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES, nonché semplificazioni procedurali e per la risoluzione delle controversie nei casi di opposizione delle amministrazioni interessate nell’ambito della conferenza dei servizi. Il Capo VI detta disposizioni in materia di università e ricerca. Il Titolo II reca ulteriori misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del PNNR e si compone di cinque Capi, che intervengono rispettivamente in materia di: ambiente; efficientamento energetico, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, messa in sicurezza degli edifici e del territorio e di coesione territoriale; scuole innovative, progetti di rilevante interesse nazionale e mobilità dei docenti universitari; servizi digitali; personale e organizzazione delle pubbliche amministrazioni e servizio civile. Il Titolo III reca disposizioni relative a gestioni commissariali, imprese agricole e sport. Il Titolo IV interviene in materia di investimenti e rafforzamento del sistema di prevenzione antimafia.

Al termine della discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Mautone, Patty L’Abbate, Cioffi (M5S), Maria Virginia Tiraboschi, Boccardi (FIBP-UDC), Ripamonti, Bagnai (L-SP), Stefano (PD) e De Bonis (Misto), la sottosegretaria Guerra ha evidenziato la stretta correlazione tra il provvedimento in esame e il ddl di bilancio in quanto entrambi concorrono a indirizzare la ripresa e il rilancio del Paese attraverso il sostegno all’innovazione tecnologica e alla transizione ambientale in un’ottica di coesione territoriale e di equità sociale. Ha quindi sottolineato la responsabilità collettiva a cui l’attuazione del PNRR chiama, con un coinvolgimento diretto di tutta la filiera istituzionale (Stato, Regioni e Comuni). Il Ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà ha quindi posto la questione di fiducia sull’approvazione dell’articolo unico di conversione del decreto-legge, nel testo licenziato dalla Camera.

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Simona Malpezzi (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU), Laura Garavini (IV-PSI), Fiammetta Modena (FIBP-UDC), Arrigoni (L-SP) e Maria Domenica Castellone (M5S). Il PD è in prima linea nella sfida di modernizzazione del Paese: il modello italiano di gestione della pandemia è diventato punto di riferimento per i Paesi UE. Grazie a un ordine del giorno accolto in Commissione, il Parlamento avrà un ruolo centrale nel rafforzamento degli strumenti preposti alla valutazione d’impatto degli investimenti e delle riforme del PNRR. Pur stigmatizzando la marginalizzazione del Parlamento, LeU ha espresso soddisfazione per l’attenzione all’assunzione di professionalità adeguate all’interno delle amministrazioni per la realizzazione concreta dei progetti. Ad avviso di IV-PSI un grande plauso va fatto agli investimenti a sostegno della parità di genere e a favore delle infrastrutture, nell’ottica di colmare i divari territoriali. Bene gli stanziamenti contro il dissesto idrogeologico, in linea con le politiche portate avanti dal Governo Renzi. FIBP ha rivendicato un ruolo concreto nell’esame del ddl alla Camera in tema di crisi d’impresa e sulle tematiche di giustizia: procedure accelerate e programmi di rateizzazione sono stati previsti per imprenditori in difficoltà tramite le camere di commercio. L-SP, pur plaudendo alle misure concrete per il rilancio del turismo, si è soffermata sul problema del caro energia, che rischia di vanificare gli sforzi del PNRR. La situazione drammatica dell’Italia su questo fronte è anche frutto di scelte sbagliate con il taglio agli investimenti sul gas, che gioca un ruolo strategico nella transizione ecologica. Il PNRR incarna appieno la visione del futuro di M5S, basata sui pilastri della digitalizzazione (attraverso la modernizzazione della pa e la sburocratizzazione), della transizione ecologica, dell’inclusione e della coesione sociale, con il potenziamento di politiche del lavoro che sostengano soprattutto i giovani e le donne e la ripartenza del Sud.

Hanno dichiarato voto contrario il sen. Ciriani (FdI) e, in dissenso dal Gruppo, il sen. Paragone (Misto). Per FdI non è accettabile il modus operandi del Governo, che chiede al Senato di votare un testo che non conosce. Si sta assistendo al passaggio di fatto a una Repubblica presidenziale, con buona pace di chi si stracciava le vesti nel passato e ora accetta l’azzeramento del ruolo del Parlamento nel processo decisionale. Il PNRR arriva dopo la battaglia che Fratelli d’Italia ha condotto al Parlamento europeo contro il MES. Lungi dall’essere un piano di ripresa, secondo il sen. Paragone il PNRR intrappola l’Italia: le risorse stanziate saranno spese per favorire le economie straniere secondo uno schema di globalizzazione che penalizzerà il made in Italy e i lavoratori italiani.

Ai sensi dell’articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, il Presidente ha reso comunicazioni sul ddl n. 2469 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021).

L’Assemblea ha approvato il ddl 2448, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. Il testo passa ora alla Camera de deputati.

Nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale e si sono svolte le repliche (comunicato n. 390). Dopo che sono stati approvati, senza emendamenti, i 21 articoli della seconda sezione del ddl di bilancio, la Presidente Taverna ha sospeso la seduta, che è ripresa alle 22,30 con la presentazione, da parte del Governo, del maxiemendamento 1.9000, interamente sostitutivo della prima sezione del provvedimento, che recepisce le osservazioni e le modifiche approvate dalla 5a Commissione, sull’approvazione del quale il Ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà ha posto la questione di fiducia.

Alla conseguente discussione hanno preso parte i sen. Steger (Aut), Renzi (IV-PSI), De Carlo (FdI), Manca (PD), Loredana De Petris (Miste-LeU), Damiani (FIBP-UDV), Tosato (L-SP) e Dell’Olio (M5S). Aut ha espresso apprezzamento per il fatto che il 2,5 per cento delle risorse complessive venga destinato ai giovani. IV-PSI, pur condividendo l’impianto normativo della legge, ha evidenziato un profondo dissenso nel metodo del Governo che, ignorando l’organo legislativo, sta perpetrando un vero strappo istituzionale. Di pari avviso FdI: il colpevole ritardo dell’Esecutivo nella presentazione della manovra al Parlamento non ha consentito modifiche migliorative. Il rifinanziamento del reddito di cittadinanza frena lo sviluppo e non consente l’abbattimento del cuneo fiscale. Nell’esprimere apprezzamento a una manovra che mira a restituire centralità ed efficienza alla pubblica amministrazione, il PD ha rimarcato che l’uso della decretazione d’urgenza di questo periodo è indispensabile per affrontare la crisi pandemica. Secondo LeU è necessario consolidare i segnali positivi di crescita; per affrontare la crisi la manovra deve accompagnare il PNRR puntando su due assi strategici fondamentali: transizione ecologica e coesione sociale. BIBP ha rivendicato un ruolo attivo nell’approvazione di misure volte a garantire sicurezza sanitaria, tutela del lavoro e ristori adeguati: la rimodulazione delle aliquote IRPEF guarda finalmente al ceto medio. Secondo L-SP la svolta di questa manovra è che l’Europa ha permesso al Paese di utilizzare il deficit per ridurre la pressione fiscale. C’è invece il rammarico di non essere riusciti a dare una risposta più coraggiosa in tema di cartelle esattoriali. Con il superbonus e altri bonus edilizi M5S ha giocato un ruolo da protagonista nella tutela e protezione delle case degli italiani. Bene l’estensione dell’esonero dal pagamento della Tosap per gli esercizi pubblici, il rinvio del pagamento delle cartelle esattoriali e il rifinanziamento del reddito di cittadinanza.

In dissenso dal Gruppo, il sen. Paragone (Misto) ha negato la fiducia a una manovra caotica.

Con 215 voti favorevoli e 16 contrari, l’Assemblea ha approvato il maxiemendamento. Dopo che il Governo ha presentato la Nota di variazioni, che è stata esaminata dalla Commissione bilancio, e la relatrice, sen. Rivolta (L-SP), ha riferito, l’Assemblea ha approvato il documento e la legge di bilancio nel suo complesso.

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