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Stellantis sanzionata negli Usa, ma beneficia degli incentivi – Milano Finanza

Stellantis torna sotto i riflettori degli analisti. La casa automobilistica potrebbe trovarsi in un momento particolarmente propizio, infatti, grazie ai nuovi incentivi per l’acquisto di auto e moto decisi in Italia e ripartiti ieri con l’apertura della piattaforma gestita da Invitalia ecobonus.mise.gov.it sulla quale i concessionari hanno già potuto prenotare i contributi per l’acquisto di nuovi veicoli, auto e moto non inquinanti. L’ecobonus fa parte delle misure promosse dal Ministero dello Sviluppo Economico per offrire contributi per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2019, una misura di sostegno non tanto al mercato di auto e moto ma alla sfera ambientale.

Forte domanda nel primo giorno di incentivi

Equita Sim (rating buy e target price a 19 euro sul titolo) sottolinea che in Italia, nel primo giorno di efficacia, si è registrata una forte domanda degli incentivi per auto Ice/ibride che hanno registrato richieste per 100 dei 170 milioni stanziati. Minore la richiesta per i veicoli a batteria elettrice (25 su 220 milioni) e per ibride plug-in (20 su 225 milioni). “È quindi ragionevole aspettarsi che le immatricolazioni del mercato italiano possano recuperare a partire da giugno, dopo il -26,5% registrato nei primi 4 mesi”, spiegano gli analisti di Equita Sim, “il recupero dipenderà comunque dalla capacità di produrre in funzione dell’evoluzione dello shortage di componenti”. Una notizia non indifferente per Stellantis, con l’Italia rappresenta il 9% dei volumi delle vendita globali.

Stellantis pagherà 300 milioni per chiudere un caso di frode in Usa

A fare da contraltare alla notizia positiva ci sono però gli ultimi rumors in merito alla probabile multa di 300 milioni che Stellantis dovrebbe pagare negli Usa. Secondo quanto riportato da Reuters, infatti, settimana prossima potrebbe essere comunicata una multa da 300 milioni di dollari per il patteggiamento relativo all’inchiesta negli Stati Uniti per frode dovuta a emissioni inquinanti di 100 mila veicoli (Ra e Jeep) venduti da Fca tra il 2014 e il 2016.

“Se confermato”, commentano da Equita Sim, “l’impatto per Stellantis sarebbe modesto, maggiore dell’1% della market cap, e non avrà significative ripercussioni sull’immagine e quindi sulle vendite prospettiche”. Secondo gli esperti ciò che rimane daa chiarire è solo se fossero già stati fatti accantonamenti al riguardo e se questo possa avere ripercussioni anche su indagini simili in altri paesi. Nonostante questo comunque la sim ritiene che eventuali rischi possano essere di ammontare inferiore. 

“Per quanto ne sappiamo, l’ex Fcsa ha risolto tutte le questioni legali e controversie relative ai motori diesel negli Stati Uniti ben prima di fondersi con Psa nel 2021”, sottolineano da Banca Akros (rating buy e target price a 19 euro sul Stellantis). “L’unico fronte aperto rimasto”, dicono dalla banca, “riguardava il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, una volta che Stellantis ha risolto anche questo problema, nessun rischio sul fronte diesel degli Stati Uniti rimarrà”. Ad ogni modo, anche secondo gli esperti di Akros, “non si prevedono conseguenze direttamente sul titolo oggi”.

Dall’Ufficio studi di Intesa Sanpaolo (valutazione buy e prezzo obiettivo a 20,4 euro sul titolo) evidenziano infine, che “se confermato, l’impatto del pagamento dell’ammenda sarebbe moderatamente negativo per Stellantis in quanto corrisponderebbe a circa il 2,2% dell’utile netto atteso del gruppo per l’anno in corso e a circa il 5,6% di Industrial Fcf del gruppo, implicando un potenziale impatto di 0,1 euro per azione sul fair value del gruppo”. Da Intesa ricordano, inoltre che all’interno del caso Diesel negli Stati Uniti, Fca, ora Stellantis, è sotto indagine dal 2017 per aver presumibilmente equipaggiato circa 100 mila camion Ram diesel e SuvJeep con software progettato per eludere i limiti di inquinamento degli Stati Uniti. Nel 2019 Fca ha accettato di pagare multe per 800 milioni di dollari.

Il titolo tratta in leggero calo in borsa (-0,21%) e scambia a 13,35 euro. (riproduzione riservata)

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