Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieBonus Green MobilitySUPER BONUS: 4,4 MILIARDI DI FRODI, DRAGHI PREPARA STRETTA E CONTROLLI, MA LEGA IMPRESE PROTESTA | Ultime notizie di cronaca Abruzzo – Abruzzoweb.it

SUPER BONUS: 4,4 MILIARDI DI FRODI, DRAGHI PREPARA STRETTA E CONTROLLI, MA LEGA IMPRESE PROTESTA | Ultime notizie di cronaca Abruzzo – Abruzzoweb.it

ROMA – Il premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco accendono i fari sulle truffe dei bonus edilizi che erano stati ideati prevedendo la cessione dei crediti senza controlli e annunciano l’arrivo di modifiche senza il varo di un decreto ma con un emendamento, che potrebbe introdurre una sorta di tracciamento.

Intorno al Superbonus e agli altri bonus edilizi è stata organizzata “una tra le più grandi truffe che la Repubblica abbia mai visto”: il ministro Franco, non usa mezzi termini per definire gli illeciti emersi dai controlli dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, tornando a snocciolare i dati emersi in questi giorni e invitando tutti a leggerli: frodi per 4,4 miliardi e sequestri per 2,3 miliardi di euro.

Cifre monstre che basterebbero, per intendersi, a coprire ad esempio un nuovo decreto bollette. Il sistema prevedeva pochissimi controlli, ha spiegato Draghi che ha risposto alle critiche delle ultime settimane con un inciso al vetriolo. “Alcuni di quelli che più tuonano oggi su superbonus, sul fatto che queste frodi non contano, che bisogna andare avanti lo stesso, che l’industria non può aspettare… Alcuni di loro sono quelli che hanno scritto questa legge, dove è stato possibile fare quello che si è fatto senza controlli”.

Un pesante attacco al Movimento 5 stelle e all’ex premier Giuseppe Conte, che ha voluto la misura, senza però un sistema di controlli, nel nome della velocità e dell’eliminazione di lacci e lacciuoli della burocrazia.


Il superbonus, l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni, il sismabonus e il bonus facciate saranno ora dunque soggetti a nuovi vincoli: la cessione del credito sarà limitata ad un solo passaggio. La novità è contenuta nel Decreto “Sostegni ter” approvato questo pomeriggio dal Consiglio dei Ministri.  il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti, banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno cederlo a loro volta; i fornitori che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito di imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta. Tutti i contratti stipulati violando queste regole saranno considerati nulli.

A protestare è però anche in Abruzzo Lega Impresa che guarda con il fumo negli occhi questi vincoli a seguire la nota

“In vista delle nuove regole, i crediti di imposta stanno per trasformarsi in una patata bollente – afferma Rosario Mancino, segretario nazionale -. Se le nuove regole saranno convertite in legge, prima della loro entrata in vigore tutti gli operatori che non vogliono utilizzare i crediti di imposta in compensazione saranno interessati a cederli al più presto”.

“Questo è un attacco forte alle imprese – prosegue Mancino – che, in virtù di queste agevolazioni, hanno investito sul personale, quindi hanno assunto tante persone, hanno formato e specializzato i dipendenti, hanno investito in termini di attrezzature, acquistando i terreni per realizzare i magazzini e capannoni. Dunque questo blocco mette in ginocchio tutta quella economia edile che è portante per lo Stato italiano, infatti su questo settore si reggono quasi tutte le attività in Italia. Basta pensare al commercio (con l’acquisto di materiale edile), ai trasporti (con appunto il trasporto dei materiali), alla consulenza (i consulenti per la consulenza e per la formazione). Sottolineamo che l’edilizia è trainante in Italia e fermare questo settore significa la fine di un Paese”.

“Questo porta una grande crisi sia per le aziende in termini di produttività, di rientro degli investimenti sia per quanto riguarda le attrezzature che i dipendenti – sottolinea Paolo Provino, presidente di Lega Impresa – e mette anche in ginocchio l’economia per quanto riguarda i lavoratori perché fermando un settore in forte espansione, che è trainante ed importante per l’Italia, logicamente tanti contratti non verranno rinnovati ed altri dovranno cessare, non essendoci il lavoro. Quindi si andrebbe ad incrementare la disoccupazione e si andrebbe a creare cassa integrazione, quindi spese per lo Stato. Chi può si mette in mobilità, gli altri si mettono in disoccupazione, quindi è stipendiato dallo Stato per stare a casa. Dunque lo Stato ferma i lavori, non permette ai cittadini di lavorare, non c’è più il lavoro e paga questi ultimi per stare a casa. Questa è la cosa più sbagliata, ci auspichiamo un ripensamento da parte di tutte le forze politiche per un futuro migliore per il Paese”.

RIPRODUZIONE RISERVATA

    Articolo

    Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

    I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

    Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

    Rate This Article:
    No comments

    leave a comment