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Super bonus, a Treviso rincari choc: preventivi gonfiati del 40% – La Tribuna di Treviso

Tra i clienti fioccano le segnalazioni di aumenti da parte di alcune aziende edili. L’allarme del tecnico: «Le imprese applicano prezzi più alti di quelli di mercato» 

TREVISO. «L’azienda mi ha presentato un preventivo di 50 mila euro: dopo due settimane era di 70 mila». È una delle molte segnalazioni che stanno arrivando in questo periodo relativamente al “super bonus” del 110% per ristrutturazione edilizia. Un’opportunità a cui molti trevigiani stanno cercando di aderire – circa 10 mila, secondo le prime stime, le domande arrivate – ma che ora sbatte contro il dilagare di rincari. I committenti sono spiazzati e in molti casi l’iter si arena di fronte ai rincari. Il motivo? Aumentano le materie prime, certo. Ma – segnalano i tecnici asseveratori – è in atto anche una speculazione da parte di alcune aziende, che tendono ad applicare il prezzario delle opere pubbliche (anziché quello di mercato) sapendo che comunque la cifra sarà restituita sotto forma di credito d’imposta.

Cosa succede

Il fenomeno è segnalato sia dai privati cittadini che dagli addetti ai lavori. Tra questi ultimi c’è anche l’ingegner Francesco Marinelli di Spresiano, uno degli “asseveratori” chiamato a pronunciarsi circa la correttezza formale di ogni progetto. È vero che i prezzi dei preventivi stanno aumentando, visto che comunque le banche e lo Stato poi coprono i costi aziendali? «Sì, questa tendenza esiste – risponde Marinelli – le imprese hanno imparato che i prezzi sono quelli dei prezzari pubblici. Stanno adeguando le loro offerte non ai loro costi abituali, ma a quello che prevede il prezzario pubblico, che è superiore a quanto richiesto dal mercato. In ogni caso loro saranno rimborsate. Io, però, devo verificare che i prezzi siano inferiori al massimale».

Non è un’operazione semplice: se – per esempio – nel caso di intervento per il cappotto energetico il massimale è di 40 mila euro, e l’azienda presenta un preventivo molto vicino al massimale, il rischio è di sforare la soglia e di non essere più rimborsati: «Se ho un massimale di 80 mila euro e l’offerta è di 90 mila, quei 10 mila restano esclusi dal 110%. Il cliente deve saperlo. La contabilità di cantiere deve asseverare che i costi siano inferiori o uguali a quelli indicati nel prezzario» conclude Marinelli.

Gli altri problemi

Le incertezze sui prezzi e sui preventivi stanno scoraggiando diversi proprietari. E non è l’unico ostacolo con cui fare i conti. «I progetti stanno partendo, ma c’è penuria di professionisti disponibili a impegnarsi sul superbonus. In particolare, termotecnici, architetti, geometri» fa sapere l’ingegner Marinelli. «In questi casi ci si assume direttamente la responsabilità dell’asseverazione, affinché il progetto parta bisogna obbligatoriamente verificarne i requisiti. Molti professionisti non sono disponibili perché non tutti sono abituati a questo tipo di lavoro. Chi è abituato a operare con i lavori pubblici è abituato a produrre offerte, computi metrici, e la documentazione da produrre è molto corposa. Tuttavia, non tutti sono abituati alla complessità formale richiesta dal superbonus. È necessario avere un controllo di tutto l’apparato formale richiesto. E bisogna assumersi la responsabilità dell’intervento». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Source: tribunatreviso.gelocal.it

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