12 correttivi in 21 mesi, 4 decreti attuativi di 3 Ministeri
differenti, ma soprattutto le modifiche apportate dal Decreto Legge
n. 4/2022 (Sostegni-ter) che hanno limitato il meccanismo della
cessione del credito, il ritardo accumulato nella pubblicazione del
Decreto del MiTE per l’asseverazione di congruità e le diverse
pause di aggiornamento della piattaforma dell’Agenzia delle
Entrate, potrebbero essere un buon motivo per decidere di rivedere
l’orizzonte temporale per la fruizione delle detrazioni fiscali del
110%.
Superbonus 110%: l’attuale orizzonte temporale
A seguito della Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022),
infatti, i principali beneficiari del bonus 110% hanno visto
prorogare la data ultima per il sostenimento delle spese. In
particolare:
- per i condomini e gli edifici plurifamiliari da 2 a 4 u.i.
posseduti da unico proprietario si potrà arrivare al 2023 con
l’aliquota del 110%, che nel 2024 diminuirà al 70% e nel 2025 al
65%; - per le persone fisiche (e quindi gli edifici unifamiliari anche
conosciuti come “villette”) la scadenza rimane sempre al 30 giugno
2022 ma se entro questa data viene completato il 30%
dell’intervento complessivo, sarà possibile arrivare al 31 dicembre
2022.
Superbonus 110%: le problematiche operative
Soprattutto quest’ultima scadenza sta destando non poche
preoccupazioni, alimentate a cause dell’assenza di manodopera
specializzata disponibile (oltre che affidabile), il rincaro e i
tempi di consegna di molte materie prime e il ritardo nella
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto MiTE per
l’asseverazione di congruità.
Quest’ultimo decreto, infatti, incrementerà del 20% le attuali
soglie per asseverare la congruità delle spese sostenute per talune
tipologie di beni. Ma queste nuove soglie potranno essere
utilizzate a partire dalle CILAS o titoli presentati il giorno dopo
l’entrata in vigore del Decreto stesso (30 giorni dalla Gazzetta
Ufficiale). Il Decreto sarebbe dovuto approdare in Gazzetta il 9
febbraio scorso ma ha ricevuto la firma del Ministro Cingolani solo
il 14 febbraio e ancora tarda ad essere pubblicato.
La conseguenza è che in molti attendono questa pubblicazione per
poter accedere a condizioni più favorevoli.
L’interrogazione in Commissione
Premesse tutte queste reali difficoltà che stanno mettendo in
crisi l’avvio di molti possibili interventi, è stata presentata in
Commissione alla Camera dei Deputati da Alessio Villarosa
un’interrogazione parlamentare indirizzata al Presidente del
Consiglio dei ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze,
al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dello sviluppo
economico.
Un’interrogazione che evidenzia lo studio realizzato dalla Luiss
Business School e OpenEconomics, da cui si evince una stima
preliminare molto importante sugli effetti del superbonus:
- un incremento delle spese edilizie di 8,75 miliardi di
euro; - un incremento del valore aggiunto complessivo del Paese di
16,64 miliardi nel periodo di attuazione del provvedimento (ai
quali si potrebbero aggiungere 1,91 miliardi nell’economia
sommersa); - un ulteriore incremento di 13,71 miliardi negli 8 anni
successivi (oltre a 1,35 miliardi nell’economia sommersa) come
risultato dei benefici prodotti dai progetti realizzati, che
presenterebbero un rendimento significativo.
Ed inoltre che «nel decennio, l’impatto netto attualizzato
del provvedimento sul disavanzo pubblico sarebbe negativo per 811
milioni di euro, come risultato di un’espansione del gettito di
3,94 miliardi nel periodo di vigenza delle detrazioni, grazie alle
maggiori entrate generate dalla crescita del valore aggiunto,
seguita da una contrazione netta di 4,75 miliardi negli 8 anni
successivi, dovuta a un maggiore gettito di 3,58, da un lato, e una
riduzione di entrate per effetto delle detrazioni fiscali di 8,33,
dall’altro».
Considerati gli effetti positivi e al contempo tutte le
difficoltà, il deputato Villarosa ha chiesto se si intendano
adottare, con adeguata tempestività, iniziative normative per
estendere il cosiddetto Superbonus al 2023 per tutte le tipologie
di interventi, o per aumentare la platea e recuperare alcuni
ritardi accumulati dai vari enti pubblici, anche per il 2024.
Si attende risposta.
Source: lavoripubblici.it
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