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Superbonus 110, cessione dei crediti e lavori nelle villette: a che punto siamo – la Repubblica

Superbonus 110, cessione dei crediti e lavori nelle villette: a che punto siamo - la Repubblica

Cessione dei crediti da Superbonus al rallentatore quando non ferma del tutto. Pratiche con tempi dilatati, incertezze sull’accettazione e vecchi crediti ancora incagliati. Al termine della pausa estiva c’è ancora una situazione di sostanziale stallo, nonostante la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto Semplificazioni che ha sbloccato la possibilità per le banche di cedere i crediti acquistati ai clienti titolari di partita Iva. Manca infatti ancora il provvedimento dell’Agenzia delle entrate necessario per rendere operative le nuove disposizioni. 

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Più documenti e più controlli

Sull’attività delle banche e di Poste Italiane pesa il richiamo dell’Agenzia delle entrate ad utilizzare la massima diligenza nell’effettuare i controlli prima di accettare il credito, messo nero su bianco con la circolare 23 del giugno scorso. Un richiamo che ha comportato un aumento della mole di documentazione richiesta, dai redditi dei contribuenti interessati alle foto del cantiere, e ovviamente, tempi per esaminare le domande ulteriormente dilatati. 

Piccole imprese in difficoltà e lavori bloccati per le villette

L’incertezza sull’accettazione o il rifiuto del credito sta comportando problemi soprattutto per le piccole imprese, per quelle cioè che hanno preso i lavori in appalto contando sulla possibilità di avere la liquidità necessaria per portali avanti cedendo via via i crediti. Cosa che ora non è più possibile, tanto che ci arrivano segnalazioni da parte dei nostri lettori di cantieri rimasti a metà, per la mancanza di fondi. Si tratta in genere di lavori per gli immobili unifamiliari, le cosiddette villette, per le quali si avvicina tra l’altro la scadenza del 30 settembre per la realizzazione di una quota di almeno il 30% dei lavori, per poter usufruire del Superbonus fino a fine anno. L’Agenzia delle entrate ha chiarito più volte che a questa data occorre aver effettivamente portato avanti il cantiere e non semplicemente aver anticipato i soldi per le spese. Non è stato precisato, però, chi e in quale modo deve attestare il rispetto del requisito, ma è prevedibile che dovranno essere i tecnici incaricati di seguire la pratica, su modello di quanto accade per la certificazione dei vari Sal.

Il problema delle scadenze per la Cilas 

Altro chiarimento atteso, peraltro, è quello sulla possibilità di avviare comunque i lavori in questi casi quando la Cilas ancora non è stata presentata. A parere dell’Ance questa opzione non è ammessa, e peraltro considerando che deve essere realizzato almeno il 30% dei lavori in grado di assicurare il salto di due classi energetiche appare francamente improbabile che si possa raggiungere la quota di lavori necessari in 30 giorni. Mai dire mai, però. 

Per i condomini occhio alla Soa

Nessun problema per i condomini, invece, dato che c’è tempo per ottenere il bonus al 100% fino al 31 dicembre del prossimo anno. In questo caso, grazie alle novità in vigore da maggio, è più facile ottenere lo sconto in fattura o la cessione del credito. A partire dal 1° gennaio del prossimo anno, infatti, entra in vigore l’obbligo di certificazione Soa per le imprese o i consorzi ai quali sono affidati i lavori quando l’importo supera i 516.000 euro. La certificazione attesta che le imprese hanno le capacità economiche, tecniche e i mezzi necessari per realizzare l’opera. Non dovranno, cioè attendere di cedere il credito alle banche per avere la liquidità necessaria per portare avanti i lavori. Se le imprese non sono certificate la detrazione non è ammessa, il che significa che chi deve ancora deliberare i lavori già oggi dovrà rivolgersi ad imprese certificate per avere la certezza di rientrare nell’agevolazione fiscale. 

Le proposte dei partiti

Il Superbonus è entrato anche nel programma dei partiti in vista delle elezioni. Il Movimento 5 Stelle mira alla stabilizzazione del meccanismo di incentivazione per il credito di imposta, in particolare per investire ancora di più nella transizione ecologica. Anche il testo del programma della coalizione del centrodestra – sottoscritto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati – promette la “salvaguardia delle situazioni in essere” e il “riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati”.

La Lega suggerisce anche la rimozione del Sal entro settembre e per le prime case e in bassa classe energetica interventi anche dal 2023 ma con décalage dell’incentivo.

Nel programma del Pd così come in quello del Terzo Polo il Superbonus invece non è direttamente presente, anche se il Pd ha sempre sottolineato la necessità di  “correggere” il Superbonus sulla falsariga di quanto dichiarato più volte dal premier Draghi. 

Source: repubblica.it

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