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Superbonus 110%, da gennaio 450 richieste – La Provincia Pavese

Boom di domande per ottenere le agevolazioni fiscali sugli interventi energetici, uffici comunali sotto pressione

PAVIA. Si moltiplicano le domande per accedere al Superbonus 110% che prevede agevolazioni per gli interventi edilizi e di efficientamento energetico e sismico. Nei primi quattro mesi dell’anno sono state 450 le richieste di accesso agli atti presentate all’ufficio edilizia privata del Comune. Un aumento che ha messo in difficoltà gli uffici comunali che ora, oltre alle consuete pratiche, devono anche occuparsi di quelle legate agli incentivi statali introdotti dal governo Conte e confermati dal governo Draghi.

L’iter

Al Mezzabarba ci si rivolge infatti per richiedere la conformità urbanistica dei progetti. Domande presentate da singoli cittadini, amministratori di condominio, geometri, ingegneri, architetti che intendono sfruttare il provvedimento statale prorogato a dicembre 2022 e, per le case popolari, a giugno 2023, destinato a interventi di recupero edilizio e di risparmio energetico. La mole di pratiche ha fatto slittare i tempi di risposta degli uffici da 30 a 70 giorni. Un ritardo che complica il già complesso iter procedurale del superbonus, zavorrato da una quarantina di procedure tecnico amministrative da seguire, comprese quelle che riguardano il Comune dove vanno anche presentate la Scia, Segnalazione certificata di inizio attività, e la Cila, Comunicazione di inizio lavori asseverata. «Chi intende accedere al superbonus, ecobonus e sismabonus si rivolge all’ente comunale per richiedere la conformità urbanistica dei progetti – spiega l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Koch -. Molti hanno voluto approfittare di un’opportunità offerta dallo Stato per avviare una serie di lavori che rientrano tra quelli che possono beneficiare delle agevolazioni. L’amministrazione, per velocizzare alcuni iter autorizzativi legati al Superbonus, ha anche siglato un protocollo con la Soprintendenza». Ma sui tempi di attesa punta l’indice il consigliere comunale di minoranza Michele Lissia, Pd: «Il Comune è un ente di programmazione e si sarebbe dovuto immaginare che il bonus 110% avrebbe indotto tanti cittadini e professionisti a presentare domanda. Per evitare disservizi e l’accumulo di pratiche, con uno slittamento dei tempi di risposta dai 30 giorni previsti per legge a 70, si sarebbe dovuto adeguare l’organico, ma anche provvedere a miglioramenti procedurali in un settore chiave come quello dell’Edilizia privata».

«Il personale è ridotto, con solo due persone che si occupano di accesso agli atti, una delle quali in malattia – spiega Koch -. Per questo, circa un mese fa, ho chiesto una nuova figura a tempo determinato, in modo da velocizzare le pratiche. Nel frattempo sono state aggiunte altre due risorse. Il problema del resto coinvolge molti altri Comuni. A Milano, ad esempio, impiega fino a 150 giorni per le domande di accesso agli atti». —

Come funziona

È stato prorogato al 31 dicembre 2022 il superbonus 110% che era stato introdotto dal governo Conte nel decreto Rilancio per poi essere riproposto dal governo Draghi. L’obiettivo dell’incentivo per le ristrutturazioni green e antisismiche è quello di innalzare al 110% la detrazione delle spese sostenute per la casa. Offre la possibilità di effettuare importanti lavori di efficientamento energetico, dal cappotto degli edifici ai pannelli solari, fino alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o antisismici di fatto gratuitamente, grazie al meccanismo di cessione del credito alle banche. Il nuovo decreto Investimenti, che ha istituito il nuovo Fondo extra per il Recovery plan, è prevista un’importante semplificazione per i condomini: riguardo ai lavori sugli edifici condominiali si potrà infatti usufruire del Superbonus per tutto il 2022 senza dover completare almeno il 60% dei lavori entro giugno, come invece prevedevano le regole iniziali.

Si prevede inoltre una proroga di 6 mesi, fino al 30 giugno 2023, per gli interventi sulle case popolari effettuati da Iacp e dagli altri enti con le stesse finalità sociali, istituiti nella forma di società in house. E sempre per le case popolari si stabilisce che chi a giugno 2023 avrà raggiunto il 60% dei lavori potrà usufruire della detrazione anche per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023. Le nuove misure erano state introdotte dal Decreto Legge numero 59, entrato in vigore a partire dall’8 maggio, e si rivolgono direttamente a Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari), condomini e persone fisiche. Ma con importanti differenze rispetto a prima. La tempistica per accedere all’agevolazione si è infatti ridotta, mentre il termine ultimo per accedere alla detrazione fiscale sarà variabile proprio in base a chi richiede l’agevolazione Stefania Prato
 

Source: laprovinciapavese.gelocal.it

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