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Superbonus 110% e cessione del credito: come verificare eventuali frodi – Lavori Pubblici

“Fatta la legge, trovato l’inganno” è un leit-motiv tutto
italiano, a cui il Governo cerca di mettere una pezza, giorno dopo
giorno, emanando nuove norme e correttivi che, di fatto,
ingarbugliano ulteriormente la matassa di articoli, commi e
rimandi.

Supebonus e cessione del credito: come verificare le frodi
fiscali

Non fanno eccezione i bonus edilizi, e ne
parlavamo giusto qualche giorno fa, sottolineando come, dalla sua
nascita, il Superbonus 110% abbia visto
ridurre progressivamente i propri margini di operatività,
inserendo, di contro, paletti e condizioni per poterlo
utilizzare.

Sappiamo bene che questa progressiva riduzione è dovuta alle
presunte frodi fiscali legate alla fruizione delle agevolazioni, in
particolare all’opzione della cessione del credito
prevista dall’art. 121 del Decreto Rilancio.

Il tutto nasce perché il credito fiscale è diventato di fatto
una vera e propria criptovaluta: in tanti si sono arricchiti
dichiarando crediti inesistenti ottenuti da fatture false e
monetizzati subito tramite la cessione ad istituti finanziari. È
bastato dire “tutto a costo zero”, perché in molti non si siano
curati di verificare lo status di imprese e general contractors a
cui hanno affidato i lavori.

Oggi, con il decreto Antifrode, (poi abrogato e
inserito nella Legge di Bilancio 2022) che ha
introdotto l’obbligo dell’asseverazione delle
spese sostenute per interventi edilizi, e con il
Decreto Sostegni-Ter, che limita a una sola
cessione l’utilizzo di questa opzione, il rischio è che molti
contribuenti non trovino più imprese disponibili ad accollarsi il
credito, ma, soprattutto, rischiano di avere avuto a che fare con
squali che vantano crediti inesistenti.

Verifica cessione del credito: il Cassetto Fiscale

Difendersi però si può e l’arma con cui farlo è il Cassetto
Fiscale, radiografia di redditi e spese sostenute anno dopo anno
dai contribuenti. Al suo interno, basta cliccare nella sezione
Comunicazione opzioni per interventi edilizi e
Superbonus
” e infine in “Esito istanza
per verificare se si è stati vittime di una frode da Superbonus
110% e procedere eventualmente con una denuncia.

Un esempio di importi e movimenti anomali? Le false
fatturazioni
attestanti uno stato di avanzamento
lavori
per una percentuale non inferiore al 30%,
corrispondente al minimo richiesto per vantare la cessione di un
credito d’imposta poi ceduto per ottenerne la monetizzazione.

In questo modo sarà possibile denunciare alle autorità
situazioni non conformi e cercare di rimanere indenni da possibili
denunce e contestazioni da parte del Fisco per il
recupero dei crediti monetizzati.

Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus:
aggiornata la sezione

La sezione Comunicazione opzioni per interventi edilizi e
Superbonus è stata per altrorecentemente modificata. In
particolare, gli aggiornamenti riguardano:

  • i casi in cui è obbligatoria l’apposizione del visto di
    conformità
    . Il visto non è richiesto per gli interventi,
    diversi dal Superbonus e dal bonus facciate (intervento n. 18), di
    importo non superiore a 10 mila euro, oppure
    qualificati come “Edilizia libera” (barrando
    l’omonima nuova casella del modello di comunicazione approvato con
    il provvedimento prot. n. 35873 del 3 febbraio 2022);
  • la possibilità di inviare le comunicazioni delle opzioni per le
    spese del 2022, tenendo conto della riduzione dal 90% al
    60% della detrazione prevista per il bonus facciate

    (intervento n. 18) e del fatto che la detrazione per
    l’installazione delle colonnine di ricarica dei veicoli
    elettric
    i (intervento n. 21) spetta solo se tale
    intervento è trainato dal Superbonus.

Source: lavoripubblici.it

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