Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSuper Bonus 110Superbonus 110%: impatto record negli ultimi 8 mesi – Lavori Pubblici

Superbonus 110%: impatto record negli ultimi 8 mesi – Lavori Pubblici

Superbonus 110%: impatto record negli ultimi 8 mesi - Lavori Pubblici

Mentre il Parlamento è impegnato o, per meglio dire, incartato
con la conversione in legge del Decreto Legge n. 115/2022 (Decreto
Aiuti-bis) e i salotti della televisione continuano a riempirsi di
soggetti avviluppati su dichiarazioni quanto meno discutibili, il
cammino del superbonus 110% procede spedito, nonostante tutto.

Superbonus 110%: i numeri dell’Enea

L’ultimo Report Enea
con i dati relativi all’utilizzo delle detrazioni fiscali del 110%
hanno evidenziato un rallentamento delle asseverazioni (diminuite
del 20% rispetto ai numeri dei mesi precedenti) ma anche un trend
di crescita che in questo 2022 ha raggiunto livelli altissimi.

Da agosto 2021 ad agosto 2022 (un anno esatto), Enea ha
registrato:

  • 243.907 asseverazioni;
  • 30.409.633.602,26 euro di investimenti di lavori conclusi
    ammessi a detrazione;
  • 47.320.342.342,92 euro di detrazioni previste a fine
    lavori;
  • 33.450.596.962,49 euro di detrazioni maturate per i lavori
    conclusi

Numeri importanti che riguardano principalmente:

I condomini

  • 35.321 asseverazioni;
  • 20.657.503.051,41 euro di investimenti;
  • 13.811.133.602,04 euro di lavori realizzati.

Gli edifici unifamiliari

  • 134.397 asseverazioni;
  • 15.164.657.657,24 euro di investimenti;
  • 11.035.606.161,70 euro di lavori realizzati.

Le unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con
accesso autonomo

  • 74.184 asseverazioni;
  • 7.195.567.852,17 euro di investimenti;
  • 5.562.243.867,33 euro di lavori realizzati.

Le stime del Centro Studi CNI

Alle rilevazioni di Enea si aggiungono le ultime stime elaborate
dal Centro Studi CNI, sull’impatto economico determinato dalla
spesa per Superecobonus 110% negli ultimi 8 mesi.

Nel dettaglio:

  • nei primi 8 mesi del 2022 gli investimenti per
    l’efficientamento energetico degli edifici hanno raggiunto la cifra
    record di 26,8 miliardi di euro che equivalgono a 29,5 miliardi di
    detrazioni a carico dello Stato;
  • nel solo mese di luglio 2022 la spesa impegnata con il
    Superecobonus 110% è stata pari a 4,5 miliardi di euro a fronte di
    1,8 miliardi di luglio 2021;
  • nel mese di agosto la spesa è stata pari a 3,2 miliardi a
    fronte dei 2 miliardi del medesimo mese dell’anno precedente.

Il Centro Studi del CNI ha stimato che i 26,8 miliardi di euro
investiti negli ultimi 8 mesi abbiano:

  • attivato una produzione complessiva di almeno 56 miliardi;
  • generato 440.000 unità di lavoro.

Se la spesa a carico dello Stato tra gennaio e agosto
ammonta a più di 29 miliardi di euro
– si legge in una nota
del CNI – il gettito fiscale derivante dalla realizzazione dei
lavori è stimato, in modo molto prudente, in non meno di 11
miliardi di euro, senza considerare il gettito che dovrebbe
derivare dalla produzione complessiva indotta dalla spesa per
Superecobonus. Questo significa che la spesa effettiva a carico
dello Stato per gli investimenti attivati negli ultimi 8 mesi non è
di 29 miliardi ma di 18 miliardi circa, da ripartire peraltro in 4
anni. L’impatto in termini di disavanzo sui conti pubblici andrebbe
analizzato, pertanto, anche in questi termini. Ciò che lo Stato
spende per cercare di raggiungere un importante obiettivo di
efficientamento energetico, viene in una buona misura mitigato da
un gettito fiscale di dimensioni non trascurabili
“.

Il commento del Presidente del CNI

E’ difficile negare che all’incremento del gettito fiscale
dell’11% , registrato tra gennaio e luglio 2022, certificato
dall’ultimo Bollettino MEF delle Entrate Tributarie
– afferma
Armando Zambrano – abbia contributo in parte la grande mole di
lavori attivati dal Superecobonus 110%. Il cosiddetto extra gettito
ammonta a 30,3 miliardi di euro ed uno dei maggiori contributi è
stato dato dalle ritenute sui redditi del settore privato e da
quelle sul lavoro autonomo. Ciascuno tragga le proprie conclusioni
da questi dati. Il Superecobonus 110% è, forse, l’unico strumento
di cui il Paese dispone per procedere al risanamento energetico
degli edifici generando nel contempo reddito e
occupazione
“.

Di fronte alla crisi energetica che ci aspetta nei prossimi
mesi vogliamo veramente chiudere la stagione dei Superbonus nel
2025?
” domanda il Presidente Zambrano che conclude “E’
ormai urgente che la classe politica indichi con esattezza cosa
intende fare, perché oggi la questione sia delle dispersioni
termiche del nostro patrimonio edilizio che dei tagli alle
forniture di gas, appaiono, almeno a noi tecnici, gravemente
sottovalutate. Da mesi il CNI e l’RPT chiedono al Governo di
impostare un piano che rimoduli in modo sostanziale l’uso dei
Superbonus 110%, anche abbassando il livello delle detrazioni,
trovando certamente un punto di equilibrio tra il contenimento del
disavanzo pubblico e la necessità di un piano capillare di
risanamento degli edifici. Si prenda coscienza, però, che i
Superbonus vanno collocati in una seria e duratura strategia di
efficientamento e risparmio energetico del patrimonio
edilizio
”.

Source: lavoripubblici.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment