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Superbonus 110%: la Filiera delle costruzioni a rapporto il 6 maggio 2021 – Lavori Pubblici

Non potevano bastare le “rassicurazioni”, per quanto autorevoli,
del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il mancato inserimento
all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza
(PNRR) di una proroga delle
detrazioni fiscali del 110% (superbonus) non
poteva non avere ripercussioni nel mondo delle costruzioni.

Superbonus 110%: intero comparto in attesa di certezza

Poter programmare serenamente gli interventi, utilizzare le
opzioni alternative alla detrazione diretta (sconto in fattura e
cessione del credito) senza avere certezze di un orizzonte
temporale ampio potrebbe generare l’effetto opposto a quello per
cui il bonus 110% è stato pensato. Come nei primi 139 giorni di
attesa del completamento del quadro normativo, siamo arrivati in
una fase di maturità dei soggetti coinvolti che necessita solo di
poter lavorare serenamente per la realizzazione di interventi che
prevedono requisiti e adempimenti particolari e diversi rispetto ai
normali bonus edilizi.

Ed è per questo che risulta necessario ampliare l’orizzonte
temporale di fruizione della detrazione fiscale, oltre che
semplificare e definire meglio alcune procedure. Necessità di cui
si sta parlando all’interno del
Decreto Legge transizione ecologica
che si
prevede sarà pubblicato a maggio 2021. Questo nonostante il
Presidente del Consiglio, al momento della presentazione del PNRR
alla Camera e al Senato, abbia anticipato la proroga del Superbonus
all’interno della Legge di Bilancio 2021.

Superbonus 110: filiera delle costruzioni a rapporto

Una necessità, quella di prorogare la detrazione fiscale,
condivisa da tutta la filiera delle costruzioni che, unita, ha
inviato una nota congiunta a tutti i leader dei partiti politici.
Tra i firmatari della nota: il Consiglio Nazionale degli Ingegneri,
Ance, Federlegno Arredo, Alleanza Cooperative, Confartigianato,
CNA, Casartigiani, Fillea, Filca, Feneal, C.L.A.A.I., Confapi,
Anaci, ISI, Oice, Rete Professioni Tecniche, Consiglio nazionale
dei dottori commercialisti e degli esperti contabili,
Federcostruzioni e Legambiente.

Una nota che sottolinea l’importanza del Superbonus 110%, una
detrazione destinata alla riqualificazione energetica e antisismica
degli edifici italiani, che costituisce un vettore straordinario
per migliorare la qualità della vita delle famiglie e per sostenere
un settore produttivo, quello della lunghissima filiera delle
costruzioni, piegato da una crisi ultradecennale.

La nota evidenzia che dopo 8 mesi di attesa e di grande impegno
nel comprendere e divulgare le numerose procedure previste, i
cantieri del Superbonus 110% stanno finalmente partendo. Gli ultimi
dati indicano più di diecimila interventi per un totale di 1,2
miliardi approvati con un importante impatto anche in termini di
posti di lavoro.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato dal
Governo e dal Parlamento, non ha però determinato la proroga
temporale al 2023, pur avendo il Presidente del Consiglio Mario
Draghi sottolineato la volontà di arrivare a tale scadenza in un
prossimo futuro per sostenere pienamente la “rivoluzione verde” che
è alla base del Piano stesso.

Rimandare l’estensione del Superbonus alla Legge di Bilancio,
che si decide solo a dicembre prossimo, come affermato in queste
ore, avrebbe l’effetto certo di creare confusione negli operatori e
nei cittadini, con la conseguenza di determinare brusche frenate
per le iniziative future e in corso di approvazione, oltreché
provocare, tra l’altro, migliaia di contenziosi.

Famiglie, imprese, lavoratori e professionisti hanno bisogno di
certezze, in linea con gli impegni votati in Parlamento
indistintamente da tutte le forze politiche, sull’estensione dello
strumento almeno a tutto il 2023 e sulla semplificazione delle
procedure di accesso, per consentire lo svolgimento degli
interventi più complessi, che riguardano in particolar modo i
condomini, e che solo nelle ultime settimane stanno cominciando a
partire.

Occorre, dunque, un intervento tempestivo altrimenti il rischio
è di depotenziare uno dei principali strumenti di immediato
rilancio economico in chiave di sostenibilità e di sicurezza ad
oggi operativo.

In considerazione di quanto detto, si è deciso di organizzare un
incontro pubblico, al quale sono invitati tutti i leader dei
partiti politici, nella mattinata di giovedì 6 maggio, per ribadire
gli impegni sul futuro del provvedimento, che riteniamo debba
essere prorogato al 2023 nella sua interezza. Si darà notizia delle
modalità di collegamento all’evento.

© Riproduzione riservata

Source: lavoripubblici.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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