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Superbonus 110%/ Se i lavori sono lasciati a metà, chi paga la fine dell’attività? – Il Sussidiario.net

Chi aderisce al superbonus 110% spesso si chiede, che cosa succederebbe qualora una ditta non riesca a portare a termine il lavoro. La preoccupazione è ovvia: sono spese che dovrà coprire il committente?

Le criticità sono tante, soprattutto perché c’è tanta confusione in materia. Vediamo dunque, da chi viene pagato il lavoro se una ditta edilizia dovesse rifiutarsi di completare l’attività ad essa delegata tramite superbonus 110% .

Superbonus 110%: lavoro non completato, chi paga?

Qualora il superbonus 110% venga fatto a privati, come nel caso di un lavoro da portare a termine in una villetta unifamiliare, se per qualsiasi voglia motivo l’azienda edilizia dovesse sospendere i lavori, va letto il contratto.

Prima che all’impresa edile gli venga concesso l’inizio dei lavori, le condizioni riportate sul contratto andrebbero lette per non farsi cogliere impreparati in casi come questi.

Rispettando la normativa vigente, un lavoro di superbonus 110% in una villetta unifamiliare, dev’essere portato a termine (minimo il 30%) entro e non oltre il 30 settembre del 2022.

Con le scadenze in atto, diventerà una vera e propria corsa contro il tempo. Chiaramente a tutto va considerato l’iter burocratico italiano non da meno, come ad esempio progettazione, conformità urbanistica, approvazione delle pratiche e presentazione delle stesse.

Restando in tema di superbonus 110%, una novità riguarda il numero di cessioni del credito. Il Governo italiano ha stabilito di farlo salire a quattro, situazione che prima sembrava impossibile.

Di contro però, vi è la possibilità che sempre più intermediari finanziari possano non accettare di aprire troppe linee di credito, dunque si rischierebbe di compromettere l’operazione finanziaria.

Il superbonus 110% sta mettendo in confusione – così come accade nella gran parte della burocrazia italiana – sia il Governo che imprese edilizie.

Le stesse aziende in realtà, si trovano in difficoltà per far fronte al carovita (con conseguente necessità di alzare i prezzi), e alle spese della materie prime raddoppiate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Source: ilsussidiario.net

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