Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSuper Bonus 110Superbonus 110/ Truffe da oltre mezzo milione di euro: come funzionano – Il Sussidiario.net

Superbonus 110/ Truffe da oltre mezzo milione di euro: come funzionano – Il Sussidiario.net

Superbonus 110: truff ai danni dello Stato e dei cittadini?

Il Superbonus 110 alletta le aziende edilizie che da una parte hanno aumentato le richieste di lavoro ed i cittadini che grazie a questa agevolazione hanno potuto ottenere dei lavori più green risparmiando un bel po’ di soldi rispetto al listino originario.

Questo concettualmente è quello che si sarebbe dovuto verificare con l’introduzione al Superbonus 110. La realtà dei fatti è leggermente differente, dato che anche in questo caso non mancano le truffe ai danni dello Stato e dei cittadini ignari del meccanismo ideato dalle aziende.

La truffa alla base Superbonus 110: in cosa consiste?

Alla base della truffa sul Superbonus 110 vi è il credito fittizio. La richiesta di avere accesso ad un capitale di denaro, che veniva concesso alle imprese che costruite ad HOC e con un giro di soldi studiato appositamente ed erogato a Poste e Banche, incassavano senza iniziare alcun lavoro.

Il raggiro era semplice, venivano nominati amministratori nullatenenti e pregiudicati, in nuove imprese costituite ad HOC per la truffa. I casi sono stati davvero numerosi, visto che inizialmente i controlli da parte della Guardia di Finanzia erano pressoché nulli.

Il caso più eclatante è stato quello di due società, costituite appositamente e strategicamente per dar via alla truffa, il cui valore delle loro proprietà erano irrilevanti, soltanto delle stalle rispetto a quasi un miliardo di euro e mezzo ottenuto grazie al credito fittizio.

Superbonus 110 e lavori inesistenti: il caso di Rimini

I raggiri sulle agevolazioni del superbonus 110 non si sono verificati esclusivamente al Centro e Sud Italia, anche a Rimini la Guardia di Finanzia è riuscita a fermare un giro da 400 milioni di euro. I Criminali cercavano società in crisi finanziaria, cosicché da proporre un nuovo legale rappresentate da nominare, naturalmente nullatenente.

Una volta approvato il nuovo rappresentante, le società dichiaravano allo Stato l’inizio dei lavori edili, ma chiaramente “soltanto sulla carta”, visto che all’atto pratico non c’era nulla di concreto. I soggetti coinvolti, una volta intascati i crediti del bonus reinvestano tali cifre in immobili, cryptovalute, lingotti d’oro e parte del denaro trasferito in conti esteri palesemente offshore.

Parte di questi soldi non potranno esser più recuperati, dato che tra conti offshore e ulteriori investimenti in monete digitali è praticamente impossibile tracciare la reale destinazione. Non considerando l’impossibilità della giurisdizione italiana di intervenire in territori in cui non gli è permesso ottenere informazioni creditizie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Source: ilsussidiario.net

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment