Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSuper Bonus 110Superbonus. Cambio ditta in corso d’opera: cosa succede all’agevolazione? – Ediltecnico.it – il quotidiano online per professionisti tecnici

Superbonus. Cambio ditta in corso d’opera: cosa succede all’agevolazione? – Ediltecnico.it – il quotidiano online per professionisti tecnici

Cambio ditta superbonus

Cambiare in corsa la ditta che ha l’appalto per i lavori del Superbonus e usufruire dell’agevolazione anche se è già stato realizzato il primo Sal. Una domanda che si fanno in molti sia perché ci sono ditte che incassato l’anticipo non vanno avanti con i lavori, sia perché è capitato di verificare interventi non a norma e quindi non asseverabili.

>> Vorresti ricevere news come questa? Clicca qui e iscriviti alle newsletter di Ediltecnico

Cambiare la ditta sembra essere la soluzione migliore, ma cosa ne sarà delle agevolazioni fiscali? Ci sono rischi? Cosa si deve fare in concreto? Vediamo come metterci ai ripari da queste sgradevoli ma non certo eccezionali situazioni.

Potrebbe interessarti: Cessione credito in caso di più interventi su stesso immobile, fornitori diversi e fatture sotto i 10 mila euro

La ditta che sparisce

La possibilità di cambiare ditta in corso d’opera di per sé non comporta alcuna conseguenza sui lavori, in quanto è sempre prevista la possibilità di far subentrare un’altra ditta nel cantiere.

Generalmente per questo è previsto dal Comune un apposito modulo da presentare per la comunicazione di cambio di variazione dell’impresa esecutrice. La comunicazione va fatta ai fini della regolarità della CILAS che è una condizione indispensabile per non rischiare di perdere l’agevolazione.

Quindi dal punto di vista della detrazione in senso stretto non ci sono problemi a cambiare il titolare del contratto d’appalto. Ovviamente ci si dovrà rivolgere ad un avvocato per recuperare i soldi incassati in anticipo se non è stato eseguito nessun intervento.

Non perderti: Prima cessione sempre libera, successive solo nel sistema finanziario

La ditta che non fa i lavori a regola d’arte

Più complesso un altro caso segnalato da un nostro lettore in fase di rescissione contrattuale con il general contractor per loro grave inadempienza (cappotto termico non asseverabile per errata posa, ecc, ecc) e non rispetto delle tempistiche previste.

Possibile in questo caso cedere il contratto d’appalto, ad altra impresa o general contractor dopo un primo stato di avanzamento lavori, ed il primo pagamento erogato dalla banca, a cui la prima impresa ha ceduto il credito maturato dal primo SAL?

Dal punto di vista strettamente “burocratico” come detto non c’è alcun problema a far subentrare nell’appalto un altro soggetto, previo aggiornamento della CILAS. Il problema sorge ovviamente a causa del lavoro non eseguito a regola d’arte.

Se è vero, infatti, che per ottenere la cessione del credito al primo SAL non occorre l’asseverazione dei risultati dal punto di vista energetico, l’asseverazione occorre invece per l’eventuale secondo SAL e chiaramente a fine lavori.

>> 30% unifamiliari Superbonus. Non basta pagare le spese se il cantiere non va avanti

Se parte di questi non sono stati realizzati a regola d’arte sarà perciò necessario effettuare modifiche, con la conseguenza che a fine lavori la spesa sarà lievitata e quindi difficilmente potrà rientrare nell’ambito del prezzario dato che il tecnico non potrà che fare riferimento agli interventi necessari per ottenere il risultato in termini di risparmio energetico, e non a quelli necessari per correggere gli errori fatti dalla prima ditta.

E allora cosa potrà concretamente accadere?

Quando la spesa non è congrua la parte che resta fuori non è ammessa all’agevolazione, così come le eventuali somme che superano il massimale previsto. E’ prevedibile perciò che a fronte del completamento dell’intervento, che è obbligatorio pena la perdita anche della quota di detrazione già ceduta, non si potrà ottenere il Superbonus su tutto quanto speso, e visto che una parte è stata già ceduta anche se i lavori sono stati fatti in maniera errata, non sarà possibile scorporare questa quota, per cui comunque ci sarà un danno economico. Ovviamente anche in questo caso c’è la possibilità di un’azione legale nei confronti della prima ditta.

Consigliamo

L’ebook, Superbonus 110. Come evitare e gestire il contenzioso, analizza quello che potrà essere il contenzioso nascente dalle procedure di applicazione della normativa sul Superbonus.

Vengono trattati non sono gli aspetti civilistici – in particolare in tema di responsabilità delle diverse figure coinvolte – ma anche quelli tributari e penalistici.

Da non perdere

In Le nuove regole della cessione del credito per i bonus edilizi – Pacchetto operativo scaricabile di Lisa De Simone, il professionista troverà:

  • una maxi circolare operativa, realizzata dall’Autrice, con la spiegazione chiara e dettagliata di tutte le novità intervenute dopo l’entrata in vigore del decreto Sostegni ter, relativamente all’applicazione dei bonus edilizi;
  • il modulo per la cessione del credito in vigore a partire dal 4 febbraio 2022;
  • le istruzioni per la compilazione del modulo per la cessione del credito;
  • il glossario generale che riporta la classificazione di legge dell’edilizia libera;
  • una tabella (all’interno della circolare operativa) con i riferimenti delle risoluzioni e degli interpelli dell’Agenzia delle Entrate collegate agli interventi di edilizia libera.

Gli acquirenti del pacchetto operativo riceveranno gratuitamente la versione aggiornata alla legge di conversione del decreto Sostegni Ter, non appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Foto:iStock.com/aydinmutlu

Source: ediltecnico.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment