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Superbonus e bonus casa, lavori bloccati con il decreto anti-frodi – Corriere della Sera

Uno stop temporaneo alla piattaforma per comunicare al fisco l’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura nel caso si utilizzino per i lavori di ristrutturazione edilizia (bonus casa). Lo ha annunciato l’Agenzia delle Entrate. Il motivo? Le regole sono cambiate, perché il decreto anti frode è entrato in vigore. «A seguito dell’entrata in vigore del decreto che introduce misure per il contrasto alle frodi nel Superbonus – si legge nella nota dell’Agenzia diretta da Ernesto Maria Ruffini – la trasmissione delle comunicazioni delle opzioni (cessione credito e sconto in fattura), relative alle detrazioni per lavori edilizi, non è al momento disponibile, in quanto sono in corso i lavori di manutenzione straordinaria per l’adeguamento alle nuove disposizioni normative. La riapertura del canale sarà prontamente comunicata». Verosimilmente si tratterà di qualche giorno. Che cosa è cambiato rispetto a prima?

Il visto di conformità

Il decreto ha introdotto «misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche» e ha cambiato la disciplina del Superbonus 110% e degli altri bonus edilizi per evitare le frodi relative alle detrazioni e cessioni di crediti e sconto in fattura. Viene esteso l’obbligo del visto di conformità, previsto ora per la cessione del credito o lo sconto in fattura, anche nel caso in cui il Superbonus venga utilizzato dal beneficiario in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, tranne nei casi in cui la dichiarazione stessa sia presentata direttamente dal contribuente o tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale.

Scattano i controlli

Il decreto inoltre all’articolo 2 («Misure di contrasto alle frodi in materia di cessioni dei crediti. Rafforzamento dei controlli preventivi») prevede che l’Agenzia delle Entrate possa bloccare l’erogazione del credito per 30 giorni in caso sospetti che i costi dei lavori e la relativa cessione del credito siano troppo alti. Il decreto include infatti un meccanismo sul modello del listino prezzi per evitare eccessivi rincari nei lavori. Dopo un anno dall’avvio del meccanismo della cessione del credito e degli sconti in fattura per i bonus edilizi, il fisco ha scoperto frodi per 800 milioni di euro di crediti inesistenti.

L’asseverazione da caricare

E veniamo al motivo dell’interruzione temporanea della piattaforma. Rispetto a prima per quanto riguarda la cessione del credito e lo sconto in fattura sono aumentati i requisiti da soddisfare per poter usufruire delle agevolazioni fiscali in caso di bonus per ristrutturare casa. Già con le regole precedenti per cedere il credito del Superbonus era ed è necessario che vi sia l’asseverazione sui costi di un professionista abilitato, ma da ora quest’obbligo si è esteso alle cessioni per tutti gli altri bonus. Quindi l’Agenzia delle Entrate sta provvedendo ad adeguare la piattaforma in modo che si possa anche il documento dell’avvenuta asseverazione.

M5S: «Ora correttivi»

Il Movimento 5 Stelle, che era contrario al decreto anti frodi, chiede correttivi al testo. «Era meglio accogliere la proposta del ministro Stefano Patuanelli all’ultimo Cdm, trasformando il decreto» con la stretta anti-frodi per il Superbonus e gli altri bonus edilizi «in un emendamento al decreto fiscale, per avere più tempo di valutarne l’impatto ed evitare le problematicità che stiamo vedendo in queste ore», hanno detto fonti M5S, sottolineando che «ora sono necessari interventi correttivi per evitare che si blocchino i lavori in corso e quelli che stavano per iniziare».

Source: corriere.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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