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Superbonus e cessione del credito, non ci sarà il rinvio del termine del 31 marzo – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

  • Il ministero dell’Economia nega in risposta a un question time alla Camera la possibilità di un ulteriore differimento
  • Ad avviso del Mef allungamento dei tempi sarebbe incompatibile con il calendario della dichiarazione precompilata
  • La risposta sottolinea che la precompilata è una macchina «particolarmente complessa», per la quale è necessario elaborare un grande numero di informazioni «in un breve lasso di tempo».

2′ di lettura

Non ci sarà una proroga ulteriore della scadenza del 31 marzo per le comunicazioni all’agenzia delle Entrate di cessione del credito o di sconto in fattura, legate al superbonus. Lo stop arriva con una risposta del ministero dell’Economia al question time in commissione Finanze alla Camera. Un allungamento dei tempi, infatti, sarebbe incompatibile con il calendario della dichiarazione precompilata.

Il primo rinvio
Lo scorso 8 agosto – va ricordato – l’agenzia delle Entrate aveva previsto, in applicazione dell’articolo 121 del decreto Rilancio, l’invio telematico di una comunicazione, relativa alla cessione del credito o allo sconto in fattura, entro il 16 marzo «dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese». Un provvedimento dello scorso 22 febbraio ha spostato ancora il termine per le spese relative al 2020: è passato dal 16 al 31 marzo.

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La possibile proroga
L’interrogazione chiedeva adesso al Governo di valutare una proroga ulteriore del termine in scadenza tra pochi giorni. Una richiesta alla quale arriva una risposta seccamente negativa. Il Mef, infatti, spiega che «l’informazione relativa all’esercizio dell’opzione viene utilizzata dall’agenzia delle Entrate ai fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata, in quanto la cessione del credito o il contributo sotto forma di sconto sono di fatto alternative rispetto alla fruizione della detrazione d’imposta in dichiarazione».

Gli effetti del rinvio
Accade, cioè, che in caso di cessione del credito o sconto in fattura, per le spese condominiali i dati comunicati dagli amministratori di condominio non vengano utilizzati per elaborare la precompilata. Oppure, nel caso di interventi sulle singole unità, i dati dei bonifici relativi agli interventi non vengono esposti nel foglio informativo allegato alla precompilata. I crediti, insomma, prendono una strada diversa e di questo l’agenzia deve essere consapevole per tempo.

Precompilata a rischio
Per questo motivo, il Mef esprime parere sfavorevole in merito alla richiesta di una ulteriore proroga per l’invio della comunicazione, «in quanto tale termine risulta in linea con quello previsto dal Dl sostegni con riferimento all’invio della certificazione unica e delle comunicazioni degli oneri detraibili e deducibili da parte degli enti esterni». Con una scelta diversa, si metterebbe a rischio la corretta predisposizione della precompilata. Una macchina «particolarmente complessa», per la quale è necessario elaborare un grande numero di informazioni «in un breve lasso di tempo».

Source: ilsole24ore.com

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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