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Superbonus: il Piemonte è rimasto indietro e ora cresce la preoccupazione per i tempi – OssolaNews.it

Sono più di 36 mila, secondo i dati di Mise e Ance aggiornati al 30 settembre scorso, gli interventi di Superbonus avviati nella nostra regione. Una quota che di fatto piazza il Piemonte solo al nono posto nel Paese, preceduto anche dalla Puglia. Un giro di affari comunque sia milionario che fa gola a tanti. Si tratta, però, di una vera e propria corsa a ostacoli, tra prezzi alle stelle e ponteggi che sembrano ormai introvabili. Un cantiere su due, denuncia l’associazione nazionale costruttori edili, resta al palo.

“C’è stata un po’ di speculazione sui materiali e i tempi ristretti non hanno aiutato: un anno e mezzo è troppo poco”, così Paola Malabella, presidente di Ance Piemonte. Anche a Verbania i cantieri aperti sono numerosi, soprattutto quelli che riguardano le facciate e i rifacimenti dei tetti. Basta girare la città col naso all’insù per rendersene conto. Ma a preoccupare, se si guarda all’immediato futuro, sono anche le voci che parlano di una rimodulazione dell’incentivo voluto per sostenere la riqualificazione edilizia del Paese, che il governo Draghi potrebbe decidere di dare ai soli condomini. Le ville o gli edifici di poche unità familiari, dunque, rischiano di essere escluse dal prossimo Superbonus. Un’ipotesi che spaventa molti. “Noi amministratori siamo stati travolti dalle incombenze – dice Francesco Burrelli, numero uno di Anaci, l’ente che riunisce amministratori condominiali e immobiliari – per lavorare bene servono almeno cinque anni. Serve un piano Marshall: ovvero tempi più lunghi”.

“All’inizio, molti mesi fa, ero io a presentare il Superbonus ai miei clienti e amici – racconta un geometra del lago a VcoNews – ma erano tutti diffidenti e nessuno accettava. Poi col tempo la situazione ha preso piede e oggi mi ritrovo con una media di almeno una telefonata al giorno, che sono costretto a rifiutare perché ho già troppe pratiche aperte e risulterebbe poi impossibile portarle tutte a compimento”. “Fino a qualche tempo fa – aggiunge un topografo di Verbania – il mio studio era in grado di assumere l’incarico, effettuare le misurazioni e consegnare i dati nel giro di una settimana, adesso ci servono mesi perché il lavoro è aumentato a dismisura”.

Source: ossolanews.it

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