Come indicato dal comma 1-bis dell’ar.119 del decreto Rilancio, una unità immobiliare all’interno di un edificio plurifamiliare viene considerata funzionalmente autonoma se possiede un accesso autonomo dall’esterno, ossia un accesso indipendente, non comune ad altre unità immobiliari, chiuso da cancello o portone d’ingresso che consenta l’ingresso in casa dalla strada o da cortile o da giardino anche di proprietà, e almeno tre dei seguenti allacchi esclusivi alla rete dei servizi per: impianto idrico; gas; energia elettrica; climatizzazione invernale. Quindi nel suo caso se ciascuno dei due appartamenti ha un accesso autonomo dall’esterno, ossia non passando dalle scale comuni, e utilizza allacci diretti alla rete, non si ricade nel condominio. Di conseguenza occorrerà tener conto dei nuovi termini di durata dell’agevolazione e delle limitazioni legate al reddito che potrebbero essere contenuti nella manovra. Viceversa se ci sono almeno due impianti comuni con successivo allaccio ai contatori privati (acqua ed energia elettrica, ad esempio) la villetta bifamiliare risulta a tutti gli effetti un conominio minimo e sarà possibile usufruire dei tempi più lunghi previsti in questo caso. Ovviamente poichè i lavori trainati per godere della detrazione del 110% debbono essere eseguito “congiuntamente” rispetto agli interventi trainanti, ossia entro un lasso di tempo che va dall’apertura alla chiusura del cantiere per gli interventi condominiali, dovrà essere revista la possibilità di usufruire anche in questo caso del termine più ampio.
Source: repubblica.it
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