Un vero e proprio gioco al massacro a causa del blocco delle cessioni dei crediti da parte delle banche per le pratiche di Superbonus 110%. Questo quello che sta avvenendo in questi giorni nel comparto dell’edilizia. Ora le imprese in difficoltà iniziano anche a licenziare gli operai. L’allarme arriva dalle sigle sindacali. Ora il Parlamento è a lavoro per mettere una pezza ai problemi relativi alla proroga per le villette (le unifamiliari) e per sbloccare la cessione dei crediti.
Comparto fermo per continue modifiche
“Il comparto bancario ferma le nuove pratiche di cessione del credito relativo a Superbonus 110, sismabonus, ecobonus 50 e altri incentivi. Un fatto che sta portando allo stop dei cantieri e all’esasperazione di migliaia d’italiani che hanno avviato lavori e che adesso non possono più cedere i crediti accumulati. Un sistema in tilt viste le continue modifiche normative”. Lo dice il segretario generale della Uil di Agrigento Gero Acquisto. Un allarme che fa eco alle migliaia d’imprese coinvolte nel sistema dei crediti fiscali che non possono più essere convertiti in liquidità.
Cessioni dei crediti bloccate
“Com’è noto – continua Acquisto – alcuni decreti hanno avuto il compito di frenare le frodi e rimediare alle lacune normative che hanno permesso a una platea di “furbi” l’ottenimento illecito di guadagni. Ma è altrettanto noto che tutto ciò avviene a discapito degli onesti cittadini, lavoratori e delle imprese che di fatti si trovano in una situazione critica. Tutte le banche, dalle più piccole alle più grandi, sembra abbiano esaurito i platfond disponibili e non accettano più nuove pratiche di cessione del credito. Sono infatti oltre 5 miliardi i crediti non ancora convertiti in liquidità dalle banche, ancora ferme nei cassetti fiscali di privati e imprese”.
Il Decreto Aiuti e le modifiche sul Superbonus
Intanto alla Camera le forze di maggioranza hanno presentato una serie di modifiche alle norme in vigore allo scopo di riaprire il mercato del Superbonus. La discussione è sul Decreto Aiuti. Tra i provvedimenti che potrebbero essere approvati, l’allungamento dei termini per rientrare nelle agevolazioni. Dal 30 settembre viene portato al 31 ottobre il termine per accedere alle detrazioni da parte dei proprietari delle unità monofamiliari a condizione che siano state sostenute le spese per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Riattivare la circolazione dei crediti
Per riattivare la circolazione dei crediti è previsto che al termine di ciascun periodo d’imposta successivo a quello in corso e non oltre il 31 dicembre 2026, i crediti acquisiti successivamente al primo gennaio 2022 da soggetti bancari e assicurazioni possano essere convertiti in Buoni del Tesoro poliennali «con scadenza non inferiore a 10 anni». Sempre in tema di cessione dei crediti la platea dei soggetti abilitati all’acquisto viene poi estesa a tutte le partite Iva che presentano un bilancio uguale o superiore a 50 mila euro. Un’altra norma consente di allungare la vita dei crediti fiscali stabilendo che la quota maturata dai fornitori per sconti sul corrispettivo dovuto praticati in relazione alle spese del 2021 e non utilizzata entro quest’anno possa essere sfruttata «anche negli anni successivi».
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