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Superbonus, si apre il mercato dei crediti. E la liquidità ci guadagna – Corriere della Sera

L’obiettivo del Superbonus è quello di rilanciare il settore dell’edilizia (archivio)
L’obiettivo del Superbonus è quello di rilanciare il settore dell’edilizia (archivio)

D’ accordo, il governo ci ha promesso – perché di semplice promessa, allo stato attuale, si tratta – che, per il futuro, c’è l’impegno a inserire nel disegno di legge di Bilancio una proroga al 2023 del Superbonus 110% e che, nel frattempo, nel decreto legge sulle Semplificazioni ci sarà un apposito capitolo dedicato a questo strumento. Lo stesso premier Mario Draghi, infatti, ha ammesso davanti alla Camera che le attuali procedure per ottenerlo sono decisamente troppo complesse. A conferma di questo incaglio, parlano inequivocabilmente le esperienze personali di quanti ci stanno provando nonché i dati ufficiali forniti da Enea (l’agenzia nazionale per l’energia e lo sviluppo sostenibile): nonostante l’enorme interesse potenziale suscitato dal bonus 110%, infatti, i cantieri effettivamente aperti in tutta Italia sono poco più di 6.500, appena 530 dei quali riguardano aree comuni di condomini. Poca roba, per un’agevolazione in vigore ormai da 10 mesi abbondanti.


«SiBonus»

Eppure, qualcosa si muove nel vasto mondo dei bonus in edilizia (non c’è soltanto il Superbonus, sono sempre attivi anche il bonus ristrutturazioni tradizionale e il bonus facciate, oltre all’Ecobonus e al Sismabonus per chi vive nelle aree del Paese a rischio terremoto). A febbraio è diventata operativa la piattaforma digitale SiBonus, progettata e messa a punto da InfoCamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, che ha il suo quartier generale nella zona industriale di Padova. SiBonus è qualcosa che prima non esisteva: funziona come un marketplace ed è stata pensata per consentire alle imprese, o a chiunque sia titolare di un credito fiscale, di metterlo in vendita alle proprie condizioni, senza nessun costo a carico, per ricavarne liquidità immediata. Tutto on line, con un processo di trasferimento del credito studiato per essere semplice, rapido (bastano tre passaggi) e, ciò che più conta, sicuro. Una sorta di «borsa» dei crediti fiscali, dove chi vende stabilisce il prezzo e chi è interessato all’acquisto può valutare tra i vari annunci inseriti sulla piattaforma, in base alle diverse necessità per tipologia e per imp o r to .

La piattaforma

« S i B o n u s è u n a piattaforma molto democratica – sintetizza Pietro Soleti, direttore generale di IConto, l’istituto di pagamento che fa capo a InfoCamere -: vi possono accedere sia privati che imprese e funziona come un marketplace vero e proprio». Che cosa rende differente SiBonus sul mercato dei crediti d’imposta? «Il mondo bancario risponde Paolo Ghezzi, direttore generale di InfoCamere – si concentra per mestiere sull’anticipo della liquidità, mentre la nostra piattaforma interviene a lavori già eseguiti. Inoltre, molti soggetti finanziari utilizzano un modello “pacchetto completo” anche sul lato dei fornitori, in cui resta poco spazio alla scelta del committente rispetto all’ecosistema dalle imprese del territorio, che noi invece vogliamo sostenere. Aggiungo – rimarca Ghezzi – un terzo elemento di differenziazione piuttosto rilevante: con SiBonus non ci sono costi di istruttoria, il soggetto cedente mette in vendita il proprio credito al netto di qualsiasi spesa».

La terzietà

Ma c’è anche dell’altro, come sottolinea Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto: «Il fatto che la piattaforma sia gestita dalle Camere di commercio, che sono enti pubblici, garantisce un approccio di totale terzietà. Per capirci, noi non abbiamo l’obiettivo di guadagnarci; il nostro guadagno, caso mai, è quello di far girare l’economia dei territori, grazie alla liquidità che si mette in circolo. In altre parole – continua Pozza – questo è un sistema libero, che non impone vincoli rispetto ai fornitori di servizi o di materiali e che non va ad alterare il mercato. Purtroppo, bisogna riconoscere che i troppi bonus in edilizia hanno sortito l’effetto di una droga. Non a caso, in questi mesi i prezzi delle materie prime sono schizzati in alto anche del 30-40%». A due mesi dal suo esordio, la piattaforma SiBonus ha già intermediato annunci per un controvalore di 5 milioni e mezzo di euro, con trasferimenti del credito perfezionati per 2 milioni. «E per il futuro – preannuncia Ghezzi – stiamo valutando l’idea di aprire la piattaforma anche alle transazioni su tutti i crediti d’imposta, non soltanto a quelli relativi ai bonus edilizi».

L’intesa con i commercialisti

Non è un caso, infatti, che InfoCamere abbia siglato nel frattempo un’intesa con il Consiglio nazionale dei commercialisti, il cui presidente è il veneziano Massimo Miani, per coinvolgere i professionisti del settore nelle operazioni di cessione e acquisizione dei crediti. Alla riprova dei fatti, che il sistema SiBonus funzioni a dovere lo dimostrano anche e soprattutto le testimonianze sul campo di alcuni utilizzatori. Francesco Martucci è il titolare di Techna Costruzioni, impresa del settore che opera applicando regolarmente lo sconto in fattura al cliente finale: «Da febbraio a oggi – riepiloga l’imprenditore – abbiamo messo in vendita sulla piattaforma di InfoCamere già una dozzina di fatture, con crediti di vari importi tra i 15 e i 50mila euro, e tutte hanno trovato un acquirente. Chi sono i soggetti che comprano i crediti? Prevalentemente imprese o società di servizi, il prezzo di cessione l’abbiamo stabilito noi».

La tempistica della transazione

Marica Altomano ha utilizzato SiBonus per conto della società per cui lavora, l’azienda di ristrutturazioni civili e industriali Mitica Srl: «Anche noi abbiamo già fatto più operazioni, tra i 10 e i 20 mila euro di valore, derivate dal bonus ristrutturazioni tradizionale. Per gli aspetti pratici, posso confermare che la pubblicazione degli annunci è praticamente immediata e che, se l’utilizzatore dovesse avere dei dubbi su come procedere, c’è un call center molto efficiente che li risolve. Il prezzo l’abbiamo fatto noi e, una volta fissato nell’annuncio, non c’è trattativa: chi compra, lo fa a quel valore. Questo, per il cedente, è senza dubbio un bel vantaggio, unito alla possibilità di procurarsi la liquidità necessaria a lavorare. La tempistica della transazione, naturalmente, dipende dall’interesse degli acquirenti: in un caso – ricorda Altomano – abbiamo ceduto il nostro credito in un paio di giorni, in un altro caso c’è voluto un mese». Paragonati alle liste di attesa per il Superbonus, questi sono tempi da centometrista.

10 maggio 2021 (modifica il 10 maggio 2021 | 09:36)

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