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Superbonus, strada in salita ma 700 a Brescia ce l’hanno fatta – Giornale di Brescia

Una grande occasione per riqualificare ed efficientare il patrimonio immobiliare a costi contenuti (grazie alla maxi detrazione del 110%). Ma anche un’opportunità per le piccole e medie imprese di una filiera che rappresentano il motore del Paese. È in sostanza questo il Superbonus, misura varata nel luglio del 2020 dal Governo Conte, e che nel primo anno di vita ha subìto non poche modifiche e restrizioni.

Due numeri possono essere utili per capire di cosa stiamo parlando: ad oggi sono stati spesi in Italia circa il 40% dei fondi (18,5 miliardi) messi a disposizione dal Pnrr, quindi circa 7,5 miliardi; di questi «solo» un miliardo e cento milioni in Lombardia, e circa 150 milioni nel Bresciano. Le pratiche di Superbonus presentate nella nostra provincia non superano le 700, a fronte delle 46mila in Italia e delle 6.384 della Lombardia. Si tratta di un numero decisamente sotto la media se si considerano gli abitanti ed il patrimonio immobiliare provinciali. Su questo fatto può sicuramente avere influito l’impossibilità di realizzare interventi nelle abitazioni cittadine collegate al teleriscaldamento.

Cambia il 110%

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Il Superbonus è stato ritenuto dal Governo Draghi provvedimento «eccessivamente oneroso». E per questa ragione è stato oggetto di pesanti modifiche e restrizioni che saranno da oggi in discussione al Senato con la Legge di bilancio. La stretta prevede – al momento – una vera proroga del 110% al 2023 solo per i lavori di efficientamento dei condomini. Per le unifamiliari resta in vigore la scadenza del giugno 2022. Una proroga al 31 dicembre 2022 c’è solo per le prime case, il cui proprietario ha un Isee inferiore ai 25.000 euro. Poi la detrazione del Superbonus comincerà a calare dopo il 2023: l’ipotesi è di portarlo al 70% per le spese sostenute nell’anno 2024 e al 65% per quelle del 2025.

Le facciate

Sul Bonus facciate è invece calata una vera e propria scure da parte del Governo: dal primo gennaio 2022 la detrazione passa dal 90% al 60%. Questa misura ha riscosso un grande successo anche nella nostra provincia (soprattutto con la possibilità dello sconto in fattura o la cessione del credito). Ricordiamo, comunque, che chi ha già avviato i lavori di sistemazione delle facciate può concluderli nel 2022 a condizione che il saldo della fattura relativa al 10% residuo da dare all’impresa sia pagato effettivamente entro il termine del 31 dicembre.

Il 50 e il 65%

Sono stati rifinanziati i bonus edilizia tradizionali. Sulle ristrutturazioni la detrazione è del 50% da spalmare in 10 anni nella dichiarazione dei redditi. Il tetto complessivo a 96mila euro per unità immobiliare. Per l’ecobonus classico (tra cui gli infissi) lo sconto è invece del 65% e riguarda gli interventi di efficientamento energetico (ad esempio le caldaie dei singoli appartamenti). Non cambia anche il Sismabonus. Per tutti questi interventi sarà consentito utilizzare la cessione del credito o lo sconto in fattura, almeno fino al 2024.

Frodi e illeciti: le regole

Riguardo alla possibilità di illeciti e frodi legate ai bonus, il Governo ha varato alcune nuove regole: se emergono profili di rischio che vanno verificati l’Agenzia delle Entrate potrà sospendere «fino a 30 giorni» gli effetti delle comunicazioni di cessione del credito in base a specifici profili di rischio che saranno individuati per ogni «diversa tipologia dei crediti ceduti». All’esito positivo delle verifiche, o trascorsi 30 giorni, la cessione del credito diventa efficace. Viene esteso l’obbligo del visto di conformità – rilasciato da commercialisti e Caf – anche nel caso in cui il Superbonus 110% sia portato in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi. L’obbligo non sussiste se la dichiarazione è presentata direttamente dal contribuente o dal sostituto di imposta. Al momento, invece, il visto è richiesto solo nel caso di cessione del credito o sconto in fattura.

Da gennaio l’obbligo scatta anche per gli altri bonus edilizi. Sul tema degli illeciti è intervenuto il presidente di Anaci Brescia, Francesco Chiavegato: «Visto quanto sta emergendo dalle verifiche dell’Agenzia delle Entrate sugli importi degli appalti legati al Superbonus 110% e Bonus Facciate 90% sembra siano stati riscontrati prezzi gonfiati – commenta -, ribadisco quanto dissi all’introduzione di queste particolari detrazioni fiscali, ovvero che la prudenza non è mai abbastanza: il condominio deve sempre affidarsi ad un Amministratore professionista e ad un pool di consulenti quali il legale, il tributarista, il termotecnico, i tecnici delle costruzioni, ecc. oltre che ad una seria impresa edile o general contractor per non incorrere in rischi oltre che costruttivi anche civili e penali».

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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