Le bandiere nere dello Stato islamico sembrano un ricordo sepolto nel tempo. Quell’orda nera che ha sconvolto l’Iraq e la Siria – e che poi si è allargata con le sue costole in altre parti del mondo dall’Afghanistan all’Africa – è come scomparsa dalla scena mondiale, soggiogata dai suoi nemici ma anche da una sorta di implosione.
Eppure, nonostante la sua graduale eliminazione, in queste settimane le notizie dalla Siria sembrano suggerire un nuovo ruggito del cosiddetto Daesh. O forse un suo ultimo colpo di coda.
La morte del leader
I primi giorni di agosto, l’Isis ha confermato attraverso i suoi canali la morte di Abu al-Hussein al-Husseini al-Qurashi. Il leader dell’organizzazione, secondo quanto detto dallo stesso Isis, sarebbe stato ucciso in uno scontro a fuoco contro un’altra sigla jihadista nella provincia di Idlib, nel nord-ovest della Siria. La notizia era stata data in realtà da Recep Tayyip Erdogan ad aprile, ma con
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