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Truffa del Superbonus, coinvolte 2 imprese molisane: 31 indagati e sequestrati crediti per 54 milioni – Primonumero

Truffa del Superbonus, coinvolte 2 imprese molisane: 31 indagati e sequestrati crediti per 54 milioni - Primonumero

Trentuno indagati, fra cui due titolari di imprese molisane che sono sospettate di aver truffato lo Stato intascando illecitamente i fondi previsti dal Superbonus e dalle altre agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Campobasso, condotta dal personale del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo molisano, ha portato ieri 6 luglio all’esecuzione di una ordinanza di sequestro preventivo di numerosi cassetti fiscali dove risultano giacenti circa 54 milioni di euro di crediti di imposta.

Secondo gli inquirenti si tratta di crediti di imposta per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico relativi al Superbonus e ad altri interventi di ristrutturazione (sismabonus, bonus energetico) che in realtà non sono mai stati eseguiti, in una truffa che coinvolge gran parte d’Italia e dietro la quale potrebbero esserci le organizzazioni criminali.

Il provvedimento è stato adottato dal Tribunale di Campobasso a cui la Procura si è rivolta impugnando il provvedimento del giudice per le indagini preliminari dello stesso tribunale che aveva rigettato la richiesta di sequestro. Sono due le imprese edili molisane coinvolte e i rispettivi legali rappresentanti risultano indagati per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

procuratore d angelo dellegrazie finanza carabinieri

Gli inquirenti ritengono di aver ricostruito l’intera filiera che coinvolge non solo persone senza i mezzi finanziari per effettuare queste operazioni ma soprattutto figure professionali dalle ampie conoscenze tecnico-giuridiche che sono state determinanti per pianificare le attività illecite. Quindi professionisti che avrebbero architettato l’intera truffa e che sempre secondo gli inquirenti rientra in un contesto di potenziale interesse per la malavita campana e foggiana. Nel complesso risultano infatti indagate ben 31 persone, in gran parte campane e pugliesi.

Tribunale Campobasso

Le indagini hanno permesso di svelare un complesso meccanismo fraudolento per conseguire crediti di imposta fittizi. Secondo gli inquirenti gli indagati emettevano false fatturazioni per interventi di edilizia agevolata mai eseguiti. Sono coinvolti numerosi clienti, alcuni dei quali del tutto ignari, che non avevano i fondi né i diritti sui beni immobili che dovevano essere ristrutturati. Si tratta di presunti clienti/committenti dei lavori di ristrutturazione edilizia falsamente fatturati. Inoltre gli indagati avrebbero creato false identità digitali compilando comunicazioni relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di efficienza energetica, di rischio sismico, di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica sul Portale Cessione Crediti dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo sceglievano l’opzione dello sconto in fattura a beneficio delle società che in realtà non avevano mai realizzato quei lavori edilizi.

Le indagini hanno accertato anche l’indebito accesso ai cassetti fiscali così da poter ottenere la cessione del credito per fatture di operazioni inesistenti e l’acquisizione di finti crediti di imposta oltre che di numerose operazioni di ulteriore cessione degli stessi crediti ad altri soggetti.

La misura cautelare del sequestro è stata fortemente voluta dalla Procura per evitare l’introduzione e la circolazione nell’economia legale del denaro derivante dai crediti di imposta fittizi. Proprio in uno di questi casi in cui i soldi erano stati effettivamente incassati, la Procura è intervenuta con il sequestro preventivo di 425mila euro anche per equivalente ai danni di uno degli indagati.

Le grosse somme e la complessità del meccanismo di truffa vengono ritenuti significativi dagli inquirenti del grave danno che simili reati portano alle risorse pubbliche che in questo modo vengono sprecate e tolte alla reale riqualificazione del patrimonio immobiliare e all’attuazione della transizione ecologica.

Source: primonumero.it

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