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Villette ‘trasformate’ in condominio, raccolta occulta dei dati, verande non dichiarate: attenzione ai furbetti del Superbonus – La Repubblica

La truffa bussa alla porta di casa. Nella grande corsa ai lavori ammessi al Superbonus, che pure si trovano nel mezzo di un delicato passaggio tra stretta sulle frodi legate ai crediti fiscali e filiera che denuncia la paralisi dei cantieri, s’insinua il pericolo che condomini e proprietari restino senza interventi e pure senza soldi. C’è qualche comportamento che può far suonare un campanello d’allarme? Sicuramente sì: quando c’è troppa insistenza sulla necessità di fare i lavori conviene procedere con la massima prudenza. E mai dare l’accesso in casa o consegnare documenti. Ecco alcuni casi di comportamenti segnalati dai nostri lettori (esperto.superbonus@repubblica.it) ai quali prestare la massima attenzione per evitare cattive sorprese

Accesso alle proprietà private? Occhio alla raccolta “occulta” dei dati

Aluni segnalano di una ditta incaricata dall’amministratore che richiede l’accesso alle proprietà private e – con la scusa del green pass – chiede l’invio per mail i documenti d’identità dei proprietari. Molto simile un’altra vicenda che ci riferiscono, nella quale sempre l’amministratore, insieme ai tecnici, ha inviato a tutti i condomini un modulo per chiedere il consenso alla variazione catastale di scorporo cantina, necessario per la pratica Superbonus 110%. Si tratta di pratiche lecite? Assolutamente no.

L’art. 119 del decreto Rilancio presenta una distinzione specifica in riferimento ai soggetti che hanno diritto al Superbonus: si tratta dei  condomini e dei singoli proprietari. In caso di Superbonus condominiale gli interventi debbono essere effettuati esclusivamente sulle parti comuni in quanto il salto di due classi deve essere raggiunto a livello condominiale. Per verificare il risultato deve essere predisposto un Attestato di prestazione energetica relativo all’edificio. Come chiarito dall’Agenzia delle entrate con la circolare 30/2020, l’Ape condominiale non è dato dalla somma degli attestati di prestazione energetica dei singoli appartamenti ma va calcolato con modalità ad hoc indicate dall’Enea. Quindi per il Superbonus condominiale non è previsto l’accesso dei tecnici nei singoli appartamenti e un a richiesta di questo genere è contraria alla legge. A maggior ragione a fronte di “incaricati” che raccolgono dati sensibili. 

Tutto gratis, invece no

Un altro caso: lavori caldeggiati dall’amministratore partendo da una classificazione energetica errata dell’edificio, facendo circolare a voce la  notizia che saranno gratis, salvo poi scoprire che non è vero. Come difendersi se l’assemblea ha già deciso?

Per approvare le delibere di spesa è necessario che i condomini abbiano a disposizione tutti i documenti, compreso il capitolato dei lavori e tutta la lista delle voci che saranno a pagamento, compreso il compenso in percentuale dovuto all’amministratore e all’eventuale general contractor. Se mancano i documenti la delibera si può impugnare ovvero si può chiedere all’assemblea di revocarla. E’ sufficiente per questo la stessa maggioranza richiesta per l’approvazione. 

Le villette trasformate in condominio

Trasformare un complesso di villette a schiera totalmente indipendenti in un condominio per potersi affidare ad un general contractor per l’appalto dei lavori. Una proposta decisamente “eccentrica” considerando che il condominio è tale quando esistono delle parti in comune, sia dal punto di viste edilizio che degli impianti. Non si può ipotizzare di “crearere” un condominio se parti in comune non ci sono, con buona pace del general contractor.

Palazzo con abusi? Soluzione: dichiarare il falso

Altro caso eclatante. Palazzo con verande non condonate che rendono problematica la realizzazione del cappotto. In questo caso la proposta del geometra del condominio è quella che i singoli proprietari dichiarino il falso per poter appaltare anche in questo caso i lavori. Peccato che la legge prevede che nel caso in cui le violazioni riscontrate nell’ambito dei controlli da parte delle autorità competenti siano rilevanti ai fini dell’erogazione degli incentivi, la decadenza dal beneficio si applica limitatamente al singolo intervento oggetto di irregolarità od omissione. Quindi se si chiede il Superbonus per un immobile non il regola la somma va restituita.  

Assicurazione sì, assicurazione no

La soluzione per evitare cattive sorprese potrebbe essere quella di un’assicurazione, magari quella proposta dall’amministratore? Anche in questo caso massima attenzione. Chi fa tutto nelle regole non corre rischi: l’Agenzia delle entrate blocca solo i crediti che non sono in regola in partenza, e in caso di errori sulle asseverazioni risponde l’assicurazione del tecnico. Perché allora sottoscrivere un’assicurazione in più se tutto è fatto a norma di legge? Ovvero se ci sono dubbi sulle imprese e sui lavori, forse è meglio proprio stoppare i lavori.

Source: repubblica.it

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