

Può una copertura precaria su un pozzo luce rientrare nelle
tolleranze costruttive o nella disciplina delle
opere sanabili ai fini igienico-sanitari? Come
valutare la riconducibilità di tali interventi alla procedura
semplificata della CILA o alla SCIA in accertamento di
conformità?
Adeguamento a sopravvenute norme igienico-sanitarie: il TAR
sulla regolarità degli interventi
La sentenza del
TAR Sicilia del 1° aprile 2025, n. 1097 offre alcune
interessanti risposte, specie per i tecnici impegnati
nella regolarizzazione di interventi minori realizzati senza titolo
abilitativo, ma con finalità funzionali e non
speculative.
Nel caso in esame, il ricorrente
aveva impugnato il provvedimento con cui il
Comune aveva rigettato una CILA e successivamente una
SCIA in sanatoria ai sensi dell’art. 37 del
d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia).
Le opere contestate comprendevano:
- l’accorpamento di due unità immobiliari
commerciali, catastalmente distinte; - la copertura a chiusura di un pozzo luce di circa 10 mq,
realizzata in cartongesso e lamiera; - l’uso del vano così ottenuto come magazzino e disimpegno per
accesso a un w.c., comportando un
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