Nella Legge di Bilancio 2021 è previsto un bonus idrico: un contributo di 1.000 euro, da usare entro il 31 dicembre, per la sostituzione dei vecchi sanitari con nuovi modelli a scarico ridotto e di rubinetti, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua. Un contributo arrivato anche grazie allo sforzo congiunto di Confindustria Ceramica, Anima – Avr e Federlegno Arredo. Anche per questo, accanto a chi loda l’iniziativa, c’è anche chi la critica sostenendo che sia soltanto un aiuto per i produttori. Ne parliamo con Augusto Ciarrocchi, presidente di Ceramica Flaminia e vicepresidente di Confindustria Ceramica, che sottolinea come in realtà i vantaggi siano per tutti, dai consumatori all’ambiente.
«I fondi previsti per il 2021 sono esigui e i 20 milioni di euro stanziati corrispondono al 3-4 per cento della vendita annua di sanitari», spiega Ciarrocchi, «quindi il vantaggio per le aziende c’è, è vero, ma non si tratta di grandi cifre. Quest’anno sarà come una sorta di test: una prova per poi, si spera, investire maggiori risorse. Nel frattempo, però, sarebbe davvero un peccato non sfruttare queste agevolazioni e, ad esempio, perdere l’occasione di trasformare un bagno vecchio e pieno di sprechi in un ambiente molto più performante».
Spreco e risparmio, insieme a sostenibilità, sono infatti le parole più adatte per capire l’utilità del bonus idrico. «Esatto, e sono tutte collegate», continua Augusto Ciarrocchi. «Pensiamo innanzitutto a chi è rivolta l’agevolazione, cioè a chi ha apparecchi vecchi e ormai usurati, oppure che lo stanno per diventare e che quindi potrebbero rompersi da un momento all’altro. Sfruttando il bonus idrico, si possono rinnovare grazie agli incentivi fiscali, che comprendono anche le eventuali spese idrauliche e murarie e gli oneri di smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti: e già questo è un notevole risparmio». Ma non l’unico, perché di sicuro i nuovi sanitari, o il nuovo rubinetto, saranno anche più performanti. «E qui arriva un altro grande vantaggio: il risparmio sulla bolletta. È evidente, infatti, che sostituire un sanitario di vecchia generazione che utilizza 10-12 litri di acqua per ogni scarico con un nuovo modello che di litri invece ne richiede 6, quindi circa la metà, comporti un evidente risparmio sui consumi e sulla spesa. E lo stesso vale se si acquistano rubinetti, soffioni e colonne doccia a portata ridotta». Infine, il vantaggio collettivo: quello che riguarda comunità e ambiente. «Ogni giorno, litri e litri di acqua vanno via inutilmente e il prezzo lo paghiamo tutti», invita a riflettere il vicepresidente di Confindustria Ceramica. «Lo paghiamo come singoli sulla bolletta, lo paghiamo come società, basti pensare al costo per la depurazione dell’acqua o alla sua carenza in alcune zone e momenti dell’anno, e lo paga il pianeta, messo sempre di più a dura prova. In un momento come quello attuale, in cui si parla molto di sostenibilità, finalmente c’è un’altra occasione per intervenire e cambiare rotta: perché perderla? Il bonus idrico, infatti, non solo è una misura che non ha impatti negativi ma anzi, al contrario, aiuta a avere comportamenti virtuosi. Aiuta a contribuire al bene comune»
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