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Cantieri autostradali e superbonus salvano l’edilizia a Genova: rispetto al 2020 si lavora il 28% in più – Genova24.it

Genova. Ci sarebbe da dire che non tutto il male viene per nuocere. La babele dei cantieri autostradali, insieme al superbonus 110% che ha fatto decollare le ristrutturazioni in ambito privato, salva il settore delle costruzioni dagli effetti della pandemia. I dati della cassa edile di Genova sono lampanti: in un anno la massa salari è cresciuta del 28,37% (da 96,2 a 123,5 milioni), le ore lavorate sono aumentate del 28,35% (da 8,8 milioni a 11,4 milioni), i lavoratori sono l’11,20% in più (da 9.986 a 11.105).

Non si tratta solo di un rimbalzo, come spiega Andrea Tafaria, segretario generale della Filca Cisl ligure: “I risultati sono molto positivi e sono da attribuire al superbonus, ma anche ai cantieri autostradali. Non siamo ancora ai livelli pre-crisi economica del 2008, ma contiamo di raggiungere questo obiettivo il prossimo anno”.

La preoccupazione comunque è ancora viva. Perché i dati col segno più sono da attribuire a fattori contingenti che a breve potrebbero far cessare i loro effetti benefici sui lavoratori del settore. La prima speranza è che partano le grandi opere (come la Gronda e la nuova diga del porto) in grado di garantire occupazione stabile per diversi anni. Ma non basta: “Chiediamo che il superbonus venga esteso per più anni, altrimenti nessuno riuscirà più ad accedere e le ristrutturazioni si fermeranno. Deve ripartire l’edilizia privata per il bene di tutta la collettività, se vogliamo adeguare i nostri condomini dal punto di vista energetico”, prosegue Tafaria.

Ci sono poi temi strettamente sindacali: “Bisogna fare in modo che tutti gli attori, sindacati, istituzione e imprese, agiscano in sinergia per applicare il contratto edile dove non c’è ed evitare il dumping, soprattutto sulle imprese coinvolte nel superbonus 110% – continua il sindacalista della Cisl -. Parliamo di ponteggiatori ma non solo. E bisogna lavorare in sinergia per accedere ai fondi del Pnrr, non possiamo permetterci di indebitarci. Per questo il nostro obiettivo è lavorare insieme alla pubblica amministrazione e alle stazioni appaltanti, anche quelle private”.

Un appello è rivolto ai condomini: “Si avvalgano di imprese edili regolari, altrimenti ne va della sicurezza dei lavoratori. Un altro problema che stiamo notando è quello della scuola edile: noi vorremmo rilanciarla, ma vediamo che esistono altri centri di formazione che rilasciano attestati fasulli e creano concorrenza sleale nei confronti delle ditte regolari”.

Sulle costruzioni, però, pesa ancora la spada di Damocle del caro materie prime: prezzi alle stelle e beni introvabili rischiano di minare il rilancio del settore. Alcune imprese rinunciano ancora alle commesse per paura di non riuscire a portarle a termine. “Speriamo si risolva nel minor tempo possibile, altrimenti l’occupazione ne risentirà”, conclude Tafaria.

Source: genova24.it

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