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Col Superbonus è boom di fatturato e occupazione, ma crescono i prezzi dei materiali – OssolaNews.it

Una medaglia a due facce, come sempre. Una positiva e lucente, l’altra più oscura e nascosta. Ma comunque una medaglia: riconoscimento che, per un comparto come quello dell’edilizia da decenni abituato al fondo della classifica, rappresenta una soddisfazione. 

Se la parte lucente riguarda il boom – legato al Superbonus 110% – che ha portato alla crescita senza precedenti recenti per fatturato e occupazione (dati Unioncamere e Confartigianato dei giorni scorsi), è altrettanto scritto nei numeri che questa impennata ha generato ripercussioni anche sui prezzi dei materiali.

Un “rovescio” su cui intende accendere i riflettori Ance Piemonte: “Il Superbonus rappresenta un’opportunità molto importante per il rilancio del settore delle costruzioni e dell’economia su tutto il territorio nazionale. Tuttavia le aspettative sono ancora frenate dall’incertezza sulla durata dei benefici e dalle molte difficoltà burocratiche che occorre assolutamente semplificare. Per tali motivi, appare quanto mai opportuno prevedere una proroga del 110% per non vanificare gli inequivocabili segnali di interesse manifestati dal mercato per questa misura”, ammonisce la presidente dei costruttori piemontesei e valdostani, Paola Malabaila

Se in Piemonte gli interventi sostenuti da questi nuovi strumenti e agevolazioni sono 364, per un ammontare corrispondente di quasi 54 milioni di euro (in aumento di più del 40% rispetto alla precedente comunicazione del 22 febbraio dalla quale emergevano 256 interventi per un ammontare di 35 milioni), il segno più riguarda anche le spese di lavorazione. “Sul fronte del costo dei materiali riscontriamo forte preoccupazione – aggiunge Malabaila –. Negli ultimi mesi si sono infatti registrati significativi incrementi nei prezzi di acquisto di alcuni dei principali materiali da costruzione, la cui entità sta determinando enormi difficoltà alle imprese appaltatrici, già gravate da ingenti sofferenze finanziarie e patrimoniali dovute alla pandemia in atto. Mi riferisco in particolare all’eccezionale incremento del prezzo dell’acciaio, che tra novembre 2020 e febbraio 2021 è aumentato del 130%. Stessa dinamica si osserva in altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, come polietileni, che nello stesso periodo hanno mostrato incrementi superiori al 40%, il rame +17% e il petrolio +34%. Purtroppo l’attuale Codice degli Appalti non prevede adeguati meccanismi di revisione prezzi. I contratti non risultano più economicamente sostenibili, con il conseguente rischio di un progressivo rallentamento dei lavori in corso, nonostante gli sforzi messi in campo dalle imprese per far fronte agli impegni assunti”.

Source: ossolanews.it

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