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Crediti fiscali e superbonus, imprese di nuovo in piazza – Campania – Agenzia ANSA

(ANSA) – NAPOLI, 26 APR – Secondo una loro stima saranno
decine di migliaia le piccole e medie imprese edili che
rischiano il tracollo economico con la perdita di centinaia di
migliaia di posti lavoro, tra diretto ed indotto. E
paradossalmente lo rischiano avendo centinaia di migliaia di
euro crediti fiscali nel cassetto ottenuti con lo sconto in
fattura per lavori edili del cosiddetto ‘superbonus’ (per
l’efficientamento energetico) o di opere che godono di altri
bonus (facciata, sismabonus o tradizionali detrazioni per le
ristrutturazioni). Soldi di crediti fiscali ‘scontati’ in
fattura alla committenza (prevalentemente condomini o case
unifamiliari) che però non riescono a monetizzare con le
cessioni perché, a loro dire, dopo l’emanazione del decreto
antifrodi le procedure sono diventate lunghe e complesse. Alcuni
istituti, inoltre, non accettano più cessioni. Per questo le
imprese riunite sotto la sigla “Class action nazionale per
l’edilizia” con Partitalia (Associazione delle partite Iva) e
Faci (Federazione artigiani e commercianti italiani) torneranno
di nuovo in piazza per chiedere procedure più snelle. Chiedono
tempi rapidi per avere i soldi dopo la certificazione del
credito. La prima manifestazione è prevista per domani in
piazza della Repubblica a Roma; la seconda, invece, è
programmata per il prossimo 18 maggio a Napoli perché in
Campania si registra un alto numero di imprese edili.
    Le nuove norme previste per colpire chi ha frodato ma anche
per scongiurare nuovi abusi, a loro giudizio, ha causato un
rallentamento – e talvolta una paralisi – delle procedure.
    E così i piccoli e medi impresari edili ora si trovano esposti
con i fornitori, con i dipendenti, con gli istituti
previdenziali e con il fisco e non in grado di onorare gli
impegni pur avendo soldi che non sono però monetizzabili in
tempi brevi.
    “Una situazione non più sostenibile – dicono al comitato Class
Action dell’edilizia – di questo passo i piccoli e medi
imprenditori sono destinati a scomparire mentre potranno
resistere solo i grandi gruppi imprenditoriali che hanno una
discreta liquidità” . (ANSA).
   

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