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Il “110” produce ogni mese 50 milioni di investimenti e 200 progetti – LA NAZIONE

Duecento progetti al mese e in investimento di 50 milioni ogni trenta giorni. Questo raccontano i datti del Super Ecobonus in Umbria da agosto 2021 ad oggi. A rilevarlo è l’agenzia Enea che elabora mensilmente i dati di ogni regione. Il numero di asseverazioni pervenute al 31 maggio nella nostra regione sono 2.872 (oltre 360 solo nell’ultimo mese), con 535milioni di investuimenti ammessi a detrazione e una percentuale di lavori conclusi che al momento è del 69% (371 milioni). Proprio tra aprile e maggio gli investimenti ammessi sono stati pari a 75 milioni e quelli conclusi pari a cinquanta milioni. L’investimento medio fin qui è stato di 489mila euro per i condomini, di 112mila euro per gli edifici unifamiliari e 99mila per le unità abitative indipendenti.

Numeri importanti come si vede che non placano le preoccupazioni per gli scenari che si stanno aprendo, con la possibilità di veder esauriti i fondi. Senza contare la preoccupazione per altri bonus, come evidenzia il presidenter dell’ordine professionali degli architetti della provincia di Perugia. “Mentre arriva il plauso sulla misura da Bruxelles – afferma Paolo Moressoni – la stessa Ue ha dato l’ok all’erogazione della prima rata del Recovery Fund anche grazie all’aver dimostrato di averla fatta funzionare. Non solo, ha inserito il meccanismo dei super-bonus nelle buone pratiche e ne ha suggerito l’applicazione a tutti i paesi della comunità europea invitando a renderla duratura nel tempo. Ed in tutto questo, nel nostro bel Paese si continua a introdurre norme limitative, senza riuscire a risolvere i problemi, ma mettendo a rischio cantieri che invece funzionavano benissimo. Al contrario – continua Moressoni – sarebbe necessario affiancarli con un quadro legislativo semplice che non inneschi timori e scadenze ravvicinate. Evidentemente sfugge che questi sono cantieri, sono imprese che lavorano, operai che si danno da fare. È necessario, quindi, che il governo riprenda voce e ci dica una volta per tutte cosa si intende fare di questa misura. Ma se intende interromperla è bene che comunque metta a punto misure di compensazione per il lavoro che è già stato svolto”.

“Sta di fatto – conclude – che i professionisti che hanno lavorato, sulla scorta dei Superbonus, riponendo la loro fiducia sulla stabilità di una misura che invece a più riprese è stata colpita a bordate dal Governo (notoriamente contrario) e rattoppata alla meglio dal Parlamento. Paradossalmente la maggioranza dei parlamentari favorevoli al Superbonus è così ampia da sfiorare l’unanimità. Però in questo momento, evidentemente, è assente o distratta”.

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