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Immobili, patrimonio in mano a pochi – Il Tirreno

Annuncio legati al mercato immobiliare

Empoli: il 70% di chi ha pagato ha due case o abitazioni di pregio. Il gettito dell’Imu cala dai 50 milioni del 2012 ai 45 dell’anno scorso

EMPOLI. Cresce la concentrazione della proprietà immobiliare in poche mani nell’Empolese Valdelsa. Un fenomeno che fa il paio con quanto emerso negli ultimi mesi relativamente all’aumento delle famiglie in affitto. In Italia, la patria del risparmio e della prima casa di proprietà, gli ultimi dati indicano un allineamento con le medie europee: un trend che ha portato il 30% dei nuclei a optare per il contratto di locazione.

Calo di 5 milioni in pochi anni. Per rendersene conto basta dare un’occhiata ai dati sull’Imu versata nel circondario. In pochi anni, infatti, il calo degli importi pagati si è accompagnato con la diminuzione del numero di contribuenti interessati dall’imposta e l’impennata degli importi medi versati. Fenomeni che non possono essere spiegati esclusivamente con l’aumento delle aliquote (rispetto alla base applicata nella maggior parte dei comuni nei primi anni) e il rialzo delle rendite catastali. La raccolta fiscale dell’imposta municipale unica è diminuita di 5 milioni in pochi anni. Al netto delle prime case, per le quali l’Imu è stata eliminata nel 2014, si è passati dai 50 milioni e 200mila euro incassati nel 2012 dagli undici Comuni ai 45 milioni e 135mila euro del 2016. Ma a diminuire sono anche i proprietari di abitazioni di pregio, seconde case e aree edificabili, oltre alle persone giuridiche che detengono immobili produttivi o fondi commerciali.

Case in mano a pochi proprietari. Il numero si è quasi dimezzato, arrivando a contare 51mila persone. Di queste, solo un 30% è costituito da aziende di qualsiasi natura (persone giuridiche, appunto) che detengono immobili. Mentre i proprietari di almeno due case o di abitazioni di pregio, stando ai dati forniti dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), sono 35mila: il 70% dei contribuenti dell’Empolese Valdelsa che lo scorso anno hanno versato l’imposta. Molti di questi sono piccoli proprietari con una seconda casa, ereditata o frutto di investimenti. Ma c’è una quota minore di possidenti che detiene il grosso del patrimonio immobiliare. Spesa pro capite raddoppiata. Uno sguardo agli importi pro capite indica quanto pesi la grande proprietà sul patrimonio immobiliare locale. Rispetto alle rilevazioni di cinque anni fa, la spesa media sostenuta per l’Imu è quasi raddoppiata arrivando ad un ammontare di 853 euro per ciascun contribuente. Un dato che impressiona se si guarda all’importo pro capite toscano, fermo nel 2016 a 330 euro.

Vinci la più costosa. A guidare il trend sono i Comuni più ricchi dal punto di vista immobiliare, dove i valori del mattone sono più alti o con la concentrazione turistica maggiore. Vinci, ad esempio, ha la raccolta media sull’Imu più sostanziosa. I circa 4.500 titolari di seconde case, abitazioni di pregio e persone giuridiche hanno sostenuto una spesa a testa di 1.017 euro. Minore, anche se consistente, l’importo pro capite dei quasi 4mila proprietari di Montespertoli: 984 euro. Tra i comuni dove si paga di più in proporzione c’è anche Montaione (sul quale con ogni probabilità pesa anche il borgo di Castelfalfi, acquistato dalla tedesca Tui) con 975 euro a testa.

E poi c’è Empoli… E poi arriviamo a Empoli, dove è stato totalizzato l’importo maggiore nonostante una flessione di un milione e mezzo di euro: oltre 12 milioni di euro nel 2016. Qui, la raccolta pro capite è stata di 950 euro. A seguire gli altri, con l’ammontare più basso che è quello di Gambassi fermo a 673 euro.

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