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Inquinamento atmosferico, trasporti e mobilità: Legambiente boccia Catania – FocuSicilia

Qualità dell’aria, trasporti pubblici, mobilità sostenibile: Legambiente boccia Catania e Palermo. L’organizzazione ambientalista ha promosso una campagna denominata Clean cities per monitorare le criticità dell’inquinamento atmosferico, dell’offerta del trasporto rapido di massa e dei mezzi pubblici in 14 capoluoghi di tutta Italia. Sotto esame anche le politiche cittadine su piste ciclabili, Ztl, strade a velocità calmierata. Il risultato è pessimo nelle due principali città delle Sicilia. Per ciascuna di esse Legambiente ha elaborato una scheda che riassume dati e problemi in rapporto alle risposte politiche delle istituzioni.

Clean-Cities-Legambiente-Catania

Amministrazione muro di gomma

Lo Stress test mobilità a Catania, secondo Legambiente, ha dato esiti fortemente preoccupanti: “Nessuna sorpresa per il nostro circolo per i dati negativi registrati – dichiara Viola Sorbello, presidente  Circolo Città Ambiente di Catania – Da anni sollecitiamo l’amministrazione comunale a mettere in campo strategie per una mobilità più sostenibile, ma ci siamo scontrati contro un muro di gomma. La città è stretta in una una drammatica morsa di traffico che crea un danno per la salute umana e diseconomia per la città. Con un documento congiunto firmato da decine di associazioni cittadine abbiamo messo nero su bianco le possibili soluzioni tecniche per migliorare la mobilità urbana con tre diversi step da attuare nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Ci siamo anche messi a disposizione offrendo ogni supporto attraverso la creazione di un tavolo partecipato. Non si contano le sollecitazioni fatte pervenire con comunicati stampa e con ogni mezzo di comunicazione disponibile. L’unico strumento che abbiamo potuto mettere in campo è stato quello di assumerci noi direttamente l’onere di costruire dei progetti di riqualificazione urbana dal basso, che, coinvolgendo direttamente gruppi di cittadini, ci sta permettendo di dimostrare concretamente sia alla popolazione che alla stessa amministrazione, quanto sia importante per una città accedere a mezzi e metodi di spostamento alternativi all’uso della automobile. Ci rendiamo conto che la città sta vivendo un momento drammatico, in cui la mobilità è solo una delle criticità, ma non saremmo così arrabbiati come siamo se non sapessimo che la crisi in cui versa la città non è la causa della mala politica ma ne è la diretta e logica conseguenza”. 

Molto critica la qualità dell’aria

Catania anche nel 2020 ha il  tasso di motorizzazione più alto tra le città capoluogo, più della media nazionale, forse a causa dei generosi bonus elargiti dallo stato, unici a farlo in Europa,  anche per veicoli diesel e benzina. Entro il 2030 Catania deve ridurre la velocità e ridisegnare le strade e gli incroci pericolosi per aumentare la sicurezza stradale e dimezzare la mortalità sulle strade (Fonte dati: ACI, Istat 2020). Fortemente critico l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano (quindi soprattutto traffico e riscaldamento) alla luce dei nuovi valori limite OMS (e prossimamente anche europei). Il PM10 dovrà essere ridotto del 47 per cento entro il 2030, ma soprattutto il PM 2,5 del 62 per cento e gli ossidi d’azoto (NO2) del 66 per cento (Fonte dati: Agenzie Regionali, elaborazione Malaria – Legambiente 2021). Si deve reagire subito perché soprattutto NO2 è indicativo di inquinamento da diesel. Sempre più frequenti ricerche correlano la morbilità da coronavirus con l’esposizione all’inquinamento, anche in Italia: tra le altre, secondo “Giovanni Veronesi e a., Occupational and Environmental Medicine, 2022” su 62 mila abitanti a Varese, “per ogni 1µg/mc in più di PM2.5 si è notato un aumento del 5,1% in più del tasso di casi da Covid 19, pari a 294 casi aggiuntivi ogni 100mila persone/anno”.

Manca il piano urbano per mobilità sostenibile

Insufficiente viene giudicata l’offerta di trasporto “rapido di massa” (su ferro) a causa dello stato pessimo delle linee ferroviarie siciliane. Una eccezione positiva è l’offerta da parte di Trenitalia della nuova (14 anni fa) linea metropolitana, in gran parte di superficie che serve il litorale, parte della città e l’Università. Pochi i treni, ma molto interessante l’offerta di abbonamenti fortemente scontati per gli studenti. (Fonte dati: Pendolaria Legambiente 2022). Insufficiente è ritenuta da Legambiente l’offerta di percorsi ciclabili, anche se non sono pochi i ciclisti urbani che li popolano: Catania non ha neppure avviato il percorso per dotarsi di un PUMS (piano urbano mobilità sostenibile) cittadino, per questa ragione l’obiettivo di 200 km di percorsi ciclabili è stato da noi stimato sulla base della struttura viaria, dell’orografia e delle necessità della popolazione. Perché è proprio la predisposizione di percorsi ciclo pedonali a promuovere la mobilità ciclabile, più di tutti i bonus all’acquisto di bici e monopattini, anche perché parte di questa nuova domanda potrebbe essere soddisfatta dai nuovi servizi di bike e monopattini in sharing (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020).

Strade a velocità calmierata

Ci attendiamo – scrive l’organizzazione – un maggior impegno all’estensione delle strade a velocità calmierata, appena 19 km. Le strade 30, oltre a incentivare la mobilità ciclopedonale, sono indispensabili per ridurre la gravità degli incidenti stradali, ci attendiamo la loro moltiplicazione di 30 volte entro il 2030 (obiettivo 80 per cento strade cittadine), affinché Catania possa diventare una “città 30”. Non si tratta solo di applicare segnaletica e far rispettare divieti, ma di “disegnare” quartiere per quartiere, percorsi e strade per un abitare di prossimità, per la “città 15 minuti”. La pedonalizzazione e il ridisegno di alcune piccole piazze del centro storico si fondano sull’azione di volontariato e raccolta fondi privati dei cittadini guidati dal circolo di Legambiente (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020).

Nessuna limitazione a veicoli inquinanti

Non eccezionale anche l’offerta di mezzi pubblici (24 km*vetture/ab), nonostante la metropolitana, siamo a meno di un terzo di Milano (86) o di una analoga città europea. Ci attendiamo quindi uno sviluppo dei tram, un rinnovo più rapido degli autobus e la loro conversione verso elettrico rinnovabile (oggi solo 25 per cento dell’offerta). La sharing mobility parte dal nuovo servizio di monopattini elettrici, oltre alle bici e poche auto. (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020 e CittaMEZ 2021). La ZTL a Catania si limita ad una superficie di inferiore al mezzo km quadrato, attorno alla pedonalizzata piazza Bellini, per altro non sempre adeguatamente controllata. L’area LEZ (limitazioni accesso veicoli inquinanti) è inesistente, visto che non sono in vigore limitazione alla circolazione per veicoli inquinanti.

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