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Qualità dell’aria, mobilità e trasporti: Palermo bocciata da Legambiente – FocuSicilia

Qualità dell’aria, trasporti pubblici, mobilità sostenibile: Legambiente boccia Palermo e Catania. L’organizzazione ambientalista ha promosso una campagna denominata Clean cities per monitorare le criticità dell’inquinamento atmosferico, dell’offerta del trasporto rapido di massa e dei mezzi pubblici in 14 capoluoghi di tutta Italia. Sotto esame anche le politiche cittadine su piste ciclabili, Ztl, strade a velocità calmierata. Il risultato è pessimo nelle due principali città delle Sicilia. Per ciascuna di esse Legambiente ha elaborato una scheda che riassume dati e problemi in rapporto alle risposte politiche delle istituzioni.

Perpignano, limite simbolico

Secondo Legambiente, la situazione a Palermo è pessima: “Risulta mancante il dato sull’estensione chilometrica delle zone 30 km/h in città. Il comune di Palermo – dichiara Vanessa Rosano, presidente del circolo Legambiente Palermo – ad oggi non possiede una mappatura e nemmeno la certezza dell’applicazione delle ordinanze emesse per la creazione di nuove aree. Infatti, sembra che in alcune vie oggetto delle ordinanze dal 2008 ad oggi non sia stata mai installata la segnaletica. L’Ufficio Mobilità Urbana ha dichiarato che indagherà lo stato delle aree. La presenza di zone 30 in città permette di avere strade più sicure, con una riduzione degli incidenti senza pesare sullo scorrimento del traffico veicolare. Ma le ordinanze non bastano, ci vuole controllo del territorio e soprattutto dei risultati per renderle efficaci”. In occasione della tappa palermitana gli attivisti di Legambiente hanno voluto scattare una foto simbolica in una delle zone più trafficate della città, Perpignano, affiggendo simbolicamente il cartello del limite di velocità a 30km/h.

Amministrazione mediocre e inadeguata

“Nonostante un primo passo sia stato fatto per dotare la città di una rete di trasporto pubblico, tale progetto è rimasto monco. Infatti, dichiara Maria Zammito, presidente del Circolo Legambiente Lojacono, le linee del tram ad oggi realizzate, sono poco fruite perché non facenti parte di un sistema capillare. Chiediamo che si intervenga e che diventi priorità nell’agenda della prossima amministrazione.  Le responsabilità sono molteplici, ma certamente questa amministrazione si è rivelata mediocre e per certi versi inadeguata”.

Marciapiedi sporchi e dissestati

“Legambiente Sicilia – dichiara Peppe Alfieri Ufficio di Presidenza Legambiente Sicilia – chiede all’amministrazione comunale uscente e agli amministratori che governeranno la città per i prossimi anni di implementare i percorsi e le piste già esistenti dedicate al transito esclusivo delle biciclette, dei monopattini e degli altri mezzi elettrici a bassa velocità, rendendole sempre più sicure, più efficienti e meglio percorribili, effettuando periodicamente i controlli sullo stato dei percorsi e sulle tante intollerabili infrazioni di automobilisti e motociclisti a danno degli utenti più deboli. Chiediamo, inoltre, che vengano sviluppati altri percorsi ciclabili per raggiungere almeno l’obiettivo di 250 km totali di piste in città, e che gli stessi vengano progettati sempre meglio e senza timore di incidere negativamente sul transito veicolare, se Palermo vuole aspirare giustamente a diventare una città moderna. Infine, chiediamo agli amministratori di investire sensibilmente sulla qualità dei percorsi pedonali a partire dalle condizioni pietose in cui si trovano oggi moltissimi marciapiedi cittadini, dissestati, sporchi e con gli scivoli troppo spesso occupati dalle auto che ostruiscono il transito sicuro soprattutto dei cittadini più fragili, anziani, disabili costretti in sedia a rotelle, utenti con passeggini al seguito”.

Ridurre velocità, abbattere inquinamento

Il tasso di motorizzazione molto alto, specie per una città popolosa, si è ulteriormente alzato nel 2020, forse a causa dei generosi bonus elargiti dallo stato anche per veicoli diesel e benzina, unici a farlo in Europa. Entro il 2030 Palermo deve ridurre la velocità e ridisegnare le strade e gli incroci pericolosi per abbattere la mortalità negli incidenti (Fonte dati: ACI, Istat 2020). Fortemente critico l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano (quindi soprattutto traffico e riscaldamento) alla luce dei nuovi valori limite OMS (e prossimamente anche europei). Il PM10 dovrà essere ridotto del 42% entro il 2030, ma soprattutto il PM 2,5 del 61 per cento e gli ossidi d’azoto (NO2) del 72 per cento (Fonte dati: Agenzie Regionali, elaborazione Malaria – Legambiente 2021). Si deve reagire subito perché soprattutto NO2 è indicativo di inquinamento da diesel. Sempre più frequenti ricerche correlano la morbilità da coronavirus con l’esposizione all’inquinamento, anche in Italia: tra le altre, secondo “Giovanni Veronesi e a., Occupational and Environmental Medicine, 2022” su 62 mila abitanti a Varese, “per ogni 1µg/mc in più di PM2.5 si è notato un aumento del 5,1% in più del tasso di casi da Covid 19, pari a 294 casi aggiuntivi ogni 100mila persone/anno”.

Insufficiente trasporto su ferro e pochi tram

Insufficiente l’offerta di trasporto “rapido di massa” (su ferro) a causa dello stato pessimo delle linee ferroviarie siciliane. Una eccezione positiva è la nuova metropolitana di Palermo, che svolge anche servizi extraurbani. Ancora limitate le linee tranviarie: appena 17 tram, 7 anni di età. Il dibattito cittadino sull’estensione delle linee tranviarie è particolarmente doloroso: pensiamo che chi si oppone, appartenga al passato, fossile. (Fonte dati: Pendolaria Legambiente 2022). Insufficiente l’offerta di percorsi ciclabili, anche se non sono pochi i ciclisti urbani che li popolano: Palermo si è dotato di un coraggioso PUMS (piano urbano mobilità sostenibile) cittadino, con l’obiettivo di estendere la ciclabili in città, che speriamo venga continuamente implementato: la predisposizione di percorsi ciclo pedonali a promuovere la mobilità ciclabile, più di tutti i bonus all’acquisto di bici e monopattini, anche perché parte di questa nuova domanda potrebbe essere soddisfatta dai nuovi servizi di bike e monopattini in sharing (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2021). Ci attendiamo un maggior impegno nell’estensione delle strade a velocità calmierata: le strade 30, oltre a incentivare la mobilità ciclopedonale, sono indispensabili per ridurre la gravità degli incidenti stradali. Ci attendiamo la loro diffusione entro il 2030 (obiettivo 80 per cento strade cittadine), affinché Palermo possa diventare una “città 30”. Non si tratta solo di applicare segnaletica e far rispettare divieti, ma di “disegnare” quartiere per quartiere, percorsi e strade per un abitare di prossimità, per la “città 15 minuti”. (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020).

Molto bassa l’offerta di mezzi pubblici

Non sufficiente anche l’offerta di mezzi pubblici (16 km*vetture/ab), nonostante la metropolitana, siamo a meno di un quarto di Milano (86) o di una città europea popolosa quanto Palermo. Ci attendiamo quindi uno sviluppo dei tram, un rinnovo più rapido degli autobus e la loro conversione verso elettrico rinnovabile (oggi solo 15 per cento dell’offerta). La sharing mobility parte dal nuovo servizio di monopattini elettrici (3.500) oltre alla prima bici (437) e 202 auto (24 elettriche, 60 ibride, 118 termiche) (Fonte dati: Amat Palermo s.p.a.). La ZTL a Palermo si limita ad una porzione del Centro Storico (3,8 km2). L’accesso è limitato alle auto elettriche (gratuito), e a pedaggio (abbonamento annuale) solo per auto a benzina (almeno “euro 3”) e diesel (almeno “euro4”) meno inquinanti. Il prezzo massimo dell’abbonamento per accedervi tutto l’anno è di appena 100 euro. L’area LEZ (limitazioni accesso veicoli inquinanti) coincide con la ZTL. C’è voluto coraggio, ma si tratta di un’area troppo limitata.

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